Uno dei luoghi più caratteristici della città di Termoli, dove fermarsi ed emozionarsi, perdendo lo sguardo tra mare e cielo. 

La Torretta Belvedere del Borgo Antico di Termoli

TERMOLI – Da tutti è conosciuta come la “Torretta del Belvedere” ed è facile indovinare il motivo: è qui che si trova una delle più belle terrazze panoramiche della nostra città, quel luogo dove chiunque – turista o cittadino che sia – almeno una volta ha scattato una foto ricordo; da qui è possibile ammirare il porto cittadino, il profilo inconfondibile del Gargano e, all’orizzonte sul mare, le Isole Tremiti.

La Torre del Belvedere, che oggi domina dall’alto l’incrocio tra Via del Porto e Via Aubry, nell’Alto Medioevo era parte integrante – insieme ad altre torri ormai scomparse – del circuito murario difensivo del Borgo Antico.

A pianta circolare a scarpa e con volume troncoconico, essa conserva ancora i merli superiori, gli archetti ciechi e le feritoie cruciformi, grazie soprattutto ai lavori di restauro degli anni ’90 del secolo scorso. 

Gli scavi archeologici condotti qualche decennio fa all’interno della torre, hanno permesso di datare la costruzione al XV secolo, un momento, quindi, successivo alla più famosa ristrutturazione del borgo risalente al 1247, ad opera dell’Imperatore Federico II di Svevia.

Con tutta probabilità, sempre nel XV secolo, contestualmente alla realizzazione della Torretta, venne anche creato un nuovo ingresso al paese: precedentemente, infatti, si poteva accedere al centro abitato solo da un’unica entrata allora esistente, posta a lato del Castello Svevo.

La Torretta del Belvedere, quindi, oltre alla funzione principale di torre da difesa militare, avvistamento e controllo, faceva parte di un più ampio complesso architettonico di ingresso alla città, insieme ad una seconda torretta, ormai scomparsa, detta “gemella”.

Di questa seconda torre (che secondo le fonti, era genericamente posta nei pressi dell’ingresso del borgo) sappiamo che esisteva ancora nel 1703, così come documentato nella famosissima e antica veduta dell’Abate Pacichelli. 

Termoli-Pacichelli
Termoli nel XVIII secolo, vista da Giovan Battista Pacichelli

Non ci sono dubbi, invece, che di essa non ve ne fosse più traccia – forse a seguito del progressivo interramento del Canale Portiglione, o forse perchè distrutta da tempo – già nel 1834,  data riportata in documenti dell’epoca che trattano lavori edili nel Borgo e che citano, appunto, una sola torre (quella del Belvedere).

Tuttavia, nel 1916, durante scavi per lavori stadali, i resti di questa torre gemella vengono intercettati a circa due metri di profondità dal piano di calpestio e infine reinterrati.

Attualmente, in mancanza di scavi archeologici stratigrafici mirati alla ricerca di tali resti murari e alla comprensione dell’organizzazione urbanistica di questa parte del borgo, è possibile solo immaginare come si presentava questo ingresso nel XV secolo: secondo i più, una piazza d’armi che precedeva la porta d’ingresso vera e propria.

La Torretta del Belvedere appare ai giorni nostri come un corpo isolato, un monumento in realtà estraneo al nucleo abitativo e posto al margine del Paese Vecchio, al contrario di come essa invece si mostrava originariamente, cioè un tutt’uno con la cinta muraria medievale.

Tutto l’affaccio del Belvedere – così come oggi lo conosciamo – è di fatto una balconata che residua dall’abbattimento di un edificio preesistente (il così detto “vecchio carcere”), che nel 1927 venne demolito. 

La creazione di questa balconata sul porto ha pertanto modificato per sempre l’antica percezione della fortezza e delle mura urbiche, ma allo stesso tempo ci regala una terrazza dal panorama unico. 

Questo belvedere, infatti, è  diventato oggi uno dei luoghi più caratteristici della città di Termoli, dove fermarsi ed emozionarsi, perdendo lo sguardo tra mare e cielo. 

Porto Turistico Termoli, veduta dal Borgo Antico

Lidia Di Giandomenico, Archeologa
Presidente Me.MO Cantieri Culturali a.p.s

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