CAMPOBASSO _ Il Molise, insieme al resto del mondo, ricorda a sette anni dalla sua scomparsa, la figura di Giovanni Paolo II. Una grande personalità che, come dice il suo successore, con la “forza di un gigante” ha voluto portare il grande messaggio di speranza di chi egli definiva “molto più che un grande riformatore sociale”, ai cristiani, ai non credenti e ai fedeli di altre religioni in tutti e cinque i continenti. Questa nostra terra ha mantenuto con il Papa venuto dall’Est un rapporto molto stretto ed affettuoso. Le sue visite, nel 1983 a Termoli e nel 1995 a Campobasso, Castelpetroso e Agnone, sono rimaste indelebili nella memoria di chi lo ha visto da vicino e di chi lo ha seguito in televisione.
Testimone del suo tempo, illuminato uomo di cultura, coraggioso operatore di pace, Giovanni Paolo II, che non ha mai smesso di affermare in ogni dove la Dottrina Sociale della Chiesa denunciando i limiti del socialismo reale e del liberismo senza regole che avevano caratterizzato il novecento, ha dato un contributo rilevante e sostanziale al contrasto e all’abbattimento di dittature ideologico-politiche, alla lotta alla povertà, alla riaffermazione dei diritti dell’Uomo. Le sue parole di incoraggiamento, “non abbiate paura, aprite, spalancate le porte a Cristo”, pronunciate poco dopo la sua inaspettata elezione al soglio pontificio, sono oggi più che mai necessarie per affrontare l’attuale momento di crisi che sta vivendo il mondo.
Una difficoltà che può trovare soluzione seguendo l’esempio e l’insegnamento di chi ha saputo guardare oltre gli steccati culturali, politici ed economici del suo tempo, per ergersi come un gigante della storia del XX secolo a paladino dei valori della cristianità, che poi sono quelli che riconoscono e valorizzano l’uomo nella sua integrità e nella sua specificità rispetto al resto del creato. E’ bello dunque ricordare quell’incitamento che ci venne proprio ad Agnone quando ci esortò a non arrenderci e a non rinunciare a costruire il nostro futuro. Ho negli occhi, come migliaia di fedeli quel giorno, quelle immagini e nelle orecchie quelle parole, e sento ancora l’emozione di quell’incontro, che poi ho potuto, per i miei incarichi professionali, ripetere diverse volte. Quelle parole sono state per me molto importanti nella mia vita politica e personale. Mi hanno aiutato a superare momenti e condizioni di difficoltà. Sono certo che quell’incoraggiamento potrà servire al nostro Molise per andare avanti, non avendo paura e non rinunciando a costruire il futuro”.