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CAMPOBASSO _ La Giunta Regionale ha adottato da due mesi il Regolamento Attuativo del Reddito Minimo di Cittadinanza, e lo ha trasmesso all’attenzione delle commissioni consiliari per acquisire i pareri e rendere operativo il provvedimento introdotto con la legge n. 2 del 26 gennaio 2012. Rammento che l’Unione Europea si orienta sempre più su misure simili di copertura reddituale generale delle famiglie più esposte alla crisi per non relegare fasce progressivamente crescenti della popolazione in condizione di disagio e di difficoltà.

Stante i tagli nazionali alla spesa pubblica che riducono i trasferimenti statali alle regioni e ai comuni, i diritti universali di cittadinanza non vengono più garantiti perchè per un verso si sopprimono le prestazioni pubbliche e per altro verso, la carenza di lavoro riduce il reddito disponibile dei nuclei familiari, in una somma negativa che spinge verso la povertà, estese aree del ceto medio. Su queste basi, il Consiglio Regionale, accolse l’emendamento sull’introduzione del Reddito di Cittadinanza, e lo approvò unanimemente in sede di legge finanziaria 2012. Registro con preoccupazione che a 5 mesi di distanza ancora non si completa l’iter attuativo del provvedimento e persiste uno scambio di accuse, assolutamente inutile e fuorviante, tra l’Assessore alle Politiche Sociali e l’Assessore alle Finanze, che si rimpallano le responsabilità di tale deleterio e nefasto slittamento.

Sollecito il Presidente del Consiglio Regionale a verificare di concerto con i Presidenti delle competenti commissioni consiliari, il rilascio dei pareri previsti entro il minor tempo possibile, così che lo strumento di tutela reddituale possa entrare in vigore con la massima urgenza. La perdita del posto di lavoro, la paralisi dei cantieri, il mancato rientro in produzione, l’innalzamento dell’età pensionabile e le preoccupanti percentuali sulla disoccupazione, si traducono concretamente in famiglie che non dispongono di alcuna forma di entrata e non sanno come muoversi per assicurarsi i beni di prima necessità. E’ semplicemente inaccettabile che la Regione Molise approva una legge su una materia così delicata a gennaio, e a giugno, tale norma si perde in passaggi burocratici, o in diatribe assessorili.

Michele Petraroia

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