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LARINO – Sarà che sta arrivando la primavera, sarà che a maggio si voterà per il rinnovo del Consiglio Comunale, a Larino, che ne è diventata un covo, si stanno risvegliando tutti i serpenti che per cinque anni sono stati in letargo. I più velenosi sono quelli in via di estinzione che, ancora rintronati dal lungo sonno, agitano le loro lingue biforcute emettendo calunniosi sibili e sputi velenosi su tutto e su tutti. Non bastassero i veleni, da sempre copiosamente profusi nella nostra città, di buona parte dei Larinesi si sta impadronendo ogni giorno di più l’ottusità. La lezione delle recenti elezioni regionali non è servita a nulla: una schiera di candidati per non ottenere alcuna rappresentanza, per contare zero (usando un eufemismo).

Ma se i serpenti si risvegliano, quelli che hanno dormito e continuano a dormire sono quasi tutti i Sindaci del Basso-Molise. Hanno dormito durante il governo Iorio, mentre venivano distolte preziose risorse allo sviluppo di questa Regione per dilapidarle nel ripianamento del deficit di un sistema sanitario senza controllo e finanziando iniziative sterili e progetti insensati. Dormono ancora oggi mentre questo territorio viene privato anche di servizi essenziali come quelli ospedalieri. Non si rendono conto che permettendo la chiusura dell’ospedale “Vietri” e lo smantellamento di molti servizi anche al “S. Timoteo”, questo territorio non avrà più un’assistenza sanitaria degna di questo nome. La disponibilità di soli 174 posti letto, a fronte degli almeno 370 necessari per un bacino di utenza di oltre 100.000 abitanti, significa la negazione dei Livelli Essenziali di Assistenza per i cittadini del Basso-Molise, ma dai Sindaci non una parola di protesta, nessuna iniziativa per contrastare gli abusi che si stanno perpetrando ai danni delle popolazioni da essi rappresentate.

I Sindaci basso-molisani dormono e pur rappresentando un terzo degli abitanti di questa regione, sono incapaci di trovare la benché minima coesione per far valere il loro peso in termini di numeri e soprattutto di diritti. L’espressione più alta di questa incapacità l’hanno offerta i Sindaci dei 14 Comuni maggiormente colpiti dal sisma del 2002 nell’aver consentito all’ex governatore, Michele Iorio, di dirottare le risorse ottenute per la ricostruzione su ulteriori 70 Comuni (la gran parte dei quali neppure sfiorati dal terremoto) ed in quel gorgo degli sperperi denominato “articolo 15”. Viene da chiedersi se riescano a guardare negli occhi quegli anziani che, perdute le loro case, sono costretti a vivere da oltre dieci anni negli alloggi di legno oppure debbono sostenere, con le loro misere pensioni, anche il peso di affitti non più rimborsati.

E mentre questa povera gente una casa, probabilmente, non l’avrà mai più ci si chiede come alcune persone facoltose (amministratori o con essi a vario titolo ammanicate) abbiano potuto far rifiorire ruderi che erano tali anche prima del terremoto. Assistere a tutto questo è desolante e disperante ma poiché il nuovo “Vescovo di Roma”, Francesco, ci invita a non farci rubare la speranza, attendiamo con fiducia che il vento del cambiamento, che solo le nostre risvegliate coscienze possono alimentare, arrivi a spazzare via tutto il guano che abbiamo lasciato stratificare sulla nostra dignità. L’Associazione “Comitato Civico Frentano” con le sue denunce e con le azioni a difesa del Bene Comune sarà sempre parte attiva nella costruzione di una Larino migliore.

Associazione “Comitato Civico Frentano”

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