Occorrerebbe che gli stessi, prima di portare il documento all’esame del Tavolo Tecnico interministeriale, ponessero in essere una sorta di “ravvedimento operoso”, correggendo il Piano di Riordino nelle parti più controverse e inaccettabili dai singoli territori. E? sotto gli occhi di tutti che il Piano proposto da Frattura è carente sotto vari aspetti, peraltro fondamentali, in quanto non garantisce in molte aree del Molise i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Si impongono alcune necessarie correzioni, ad esempio per qual che riguarda il rapporto pubblico-privato. Occorre, infatti, ridefinire ruolo e funzioni dei due centri di eccellenza, Neuromed e Cattolica, con proposte definite e condivise che salvaguardino le eccellenze di ciascuna struttura, senza immaginare di poter far assorbire a quest’ultime le funzioni tipiche dell’ospedalità pubblica.
Troppo ampio, confuso e immutato rimane il tema delle prestazioni ambulatoriali private, eccessivamente sostitutive dei quelle che il pubblico ha il compito specifico di fornire. Non si può assistere ad un indebolimento così forte del settore pubblico, soprattutto per quanto riguarda la rete di emergenza. Un ramo fondamentale del Sistema Sanitario pubblico che impatta in maniera determinante su un?orografia particolare come quella del Molise, cui si aggiunge anche una popolazione anziana molto ampia.
Il cronoprogramma dell?attuazione del Piano non tiene poi conto dei tempi necessari per la realizzazione di strutture sostitutive per i ricoveri ospedalieri (RSA e altri sistemi) imponendo da subito, e senza alternative concrete e operative, il taglio dei posti letto, gettando così il sistema ospedaliero da subito nel caos. Finalmente, dico alla Fanelli, si è capito che rispetto al Tavolo Tecnico occorre fare intese forti di tutte le forze politiche in campo perché non quale luogo non si va a difendere l’interesse di una parte, ma il bene collettivo della regione che si sostanzia nell’assicurare ad ogni cittadino il diritto alla salute.
Sen Michele Iorio