TERMOLI – Tutto si sarebbero aspettato i Cittadini Termolesi da RFI s.p.a tranne che costringesse l’Assessore Regionale Pierpaolo Nagni a definire “la solita zuppa” il progetto del raddoppio ferroviario confezionato per il Molise.– due barriere antirumore ininterrotte localizzate in corrispondenza del pieno centro abitato di Termoli che presentano le seguenti caratteristiche:
Queste 2 ultime barriere e il loro carico sfregiante per tutto il tessuto urbano e costiero di Termoli, sono state autorizzate e sottoscritte dall’assessore Nagni e dall’attuale Amministrazione di Termoli, e ai cittadini termolesi non sono giunte voci di protesta o di blocco di binari.
Altrove le muraglie si abbattono, a Termoli si costruiscono e non serviranno nemmeno allo scopo per cui sono già autorizzate dalla Regione Molise e dal Comune di Termoli a novembre 2014. Infatti, poiché il traffico ferroviario previsto in aumento per Termoli sarà prevalentemente merci e poiché esso sarà prevalentemente notturno, i 12 km totali di barriere alte fino a 7,5 metri non riusciranno a riportare nei limiti di legge l’inquinamento acustico prodotto, e allora RFI ha previsto di cambiare gli infissi, a proprie spese, ai cittadini nelle cui abitazioni il rumore non può essere riportato nei limiti di legge ma a patto che i cittadini non aprano quegli stessi infissi (prigionieri in casa propria di infissi di proprietà di RFI s.p.a. che non dovranno essere aperti per salvaguardare la propria salute!).
Chissà forse non piace nemmeno ai Consiglieri, agli Assessori, al Sindaco di Termoli ma ci vuole più coraggio a pretendere il rispetto del proprio territorio e dei propri concittadini che accontentarsi di chiedere il rispetto della delocalizzazione della sottostazione elettrica di Viale Trieste che, comunque a Ripalta ne è stato previsto lo smantellamento non in un Protocollo d’intesa, come per Termoli, ma nel progetto del raddoppio ferroviario e dunque parte integrante e finanziabile e non “buone intenzioni da buoni rapporti”.
7. Come pensano di aggirare la frana di Petacciato?
Questi sono solo alcuni dei dati che potrebbero tornare utili a Voi Politici Molisani per confrontarli con il calcolo dei danni urbanistici, ambientali, paesaggistici e sanitari prodotti dall’intero progetto sul territorio molisano:
4. Il Progetto che l’Amministrazione Comunale e la Regione hanno sottoscritto a novembre 2014 è lo stesso Progetto che era stato bocciato per ben 2 volte dalla Commissione Speciale di Valutazione di Impatto Ambientale e che adesso ai cittadini di Termoli e di Campomarino è stato proposto spezzettato per farlo approvare (lo spezzatino servito ai termolesi). Nelle bocciature la Commissione VIA richiamava proprio due punti che VOI avreste dovuto fare vostri e nostri “Il Progetto non tiene conto della salute dei cittadini esposti all’inquinamento acustico” “Il Progetto non tiene conto della ulteriore divisione urbanistica di Termoli”. I tecnici della Commissione speciale VIA avevano bocciato il progetto anche perché i danni provocati dall’inquinamento acustico sono gravissimi gravando non solo sulla qualità della vita degli esposti ma sono precursori di patologie letali. Poiché tale Progetto, probabilmente, non poteva mai essere approvato RFI s.p.a. ha giocato con noi Molisani al gioco delle tre carte (o meglio dei tre lotti) aiutata dall’eccezionale coesione politica, a tutti i livelli, bipartisan della Puglia che è riuscita a portare a casa milioni di euro di finanziamento per interramento di binari, soppressioni di sottostazioni elettriche, nuovi elettrodotti meno impattanti e l’Alta Velocità Bari-Napoli per il trasporto passeggeri, mentre a noi Molisani restano solo 12 Km di barriere antirumore alte più di 7 metri e la politica bipartisan divisa addirittura sul gradimento della zuppa!
Oppure non ci resta che pensare che forse tutti voi nostri politici condividete le parole che ha pronunciate l’ex Amministratore delegato di RFI s.p.a. Mauro Moretti che pubblicamente ha dichiarato “Ho voluto vedere con i miei occhi il binario unico tra Termoli e Lesina: ebbene, ho notato che tra ferrovia e statale Adriatica ci sono 30 metri e tanta monnezza”.


















