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LARINO _ “A Larino l’Europa non esiste…oppure è solo una favola!”. Lo dichiara l’Associazione LaRinascita. “Il Comune di Larino con delibera n. 198 ha ufficialmente aderito al Patto dei sindaci il 13 dicembre 2010. L’impegno che è stato ratificato dal Consiglio comunale frentano prevede che i firmatari del Patto ridurranno di oltre il 20% le emissioni di CO2 entro il 2020 mediante azioni per l’efficienza energetica e l’energia sostenibile. Per conseguire tale obiettivo gli enti locali si impegnano a preparare un Inventario di Base delle Emissioni (IBE) e a presentare un Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES), approvato dal Consiglio comunale. Tutto sarebbe dovuto essere adempiuto entro l’anno 2011. A distanza di un anno, il Comune di Larino ha raggiunto qualche obiettivo prefissato? Sta lavorando per rispettare l’impegno prefissato?

Il Patto dei sindaci stabilisce anche che le amministrazioni aderenti assumono la responsabilità di pubblicare periodicamente, ogni 2 anni dall’invio del PAES, i rapporti indicanti lo stato di attuazione del piano d’azione e i risultati intermedi; promuovere le attività e coinvolgere i cittadini oltre che gli attori interessati, tra cui l’organizzazione delle Giornate locali per l’energia; diffondere il messaggio del Patto dei Sindaci, in particolare esortando gli altri enti locali ad aderire e a offrire il loro contributo ai principali eventi e workshop tematici. Il movimento LARINascita vuole capire cosa di tutto quanto stabilito e approvato dal Consiglio Comunale è stato rispettato. In campo energetico l’unica azione concreta che la nostra amministrazione ha svolto è stata l’approvazione del regolamento per le installazioni di impianti da fonte di energia rinnovabile che rappresenta sicuramente uno strumento di difesa del nostro territorio dall’aggressione, in altri luoghi più facilmente perpetrata, operata da società bramose di trarre profitto da pale eoliche e insediamenti fotovoltaici a tutto discapito del nostro prezioso paesaggio e della natura. Peccato che a tale punto si sia arrivati solo dopo una serie di impulsi che non sono di certo provenuti da membri dell’amministrazione comunale quanto piuttosto dal movimento LARINascita e successivamente dai partiti dell’opposizione in consiglio.

Eppure, l’impegno politico formale sancito dai firmatari del Patto dei sindaci, tra cui anche Larino, doveva tradursi in misure e progetti concreti. In qualità di firmatari, i Comuni hanno accettato di inviare i rapporti e di essere monitorati sull’attuazione del PAES. Delle due l’una. O il Comune di Larino non ha e non sta rispettando il Patto sottoscritto in quanto lo ritiene lettera morta oppure non ci resta che pensare che sia solo un difetto di comunicazione cronico quello che affligge la nostra amministrazione comunale se nulla è dato sapere riguardo l’esistenza di un Piano d’azione per l’energia sostenibile. Ulteriormente, si può solo considerare l’ipotesi che vista l’accettazione della risoluzione dell’impegno locale del proprio ente nei confronti del Patto in caso di non conformità, il Comune di Larino sia già stato escluso da codesto accordo. Il movimento LARINascita vuole invitare a porre maggiore attenzione ai principi chiave e alle misure che i firmatari del Patto devono tenere a mente durante l’elaborazione del PAES.

Questi principi sono correlati all’impegno assunto con l’adesione al Patto e rappresentano gli ingredienti principali per il successo dell’iniziativa. Ad un anno dall’adesione i firmatari del patto avrebbero dovuto adattare le strutture amministrative della città; ottenere un supporto degli stakeholder (siamo sicuri che al nostro Comune sappiano di cosa si tratti?); valutare la situazione attuale energetica; definire una visione a lungo termine e infine redigere un piano energetico per raggiungere gli obiettivi. Non solo, in seguito all’adesione il Comune di Larino ha delegato l’associazione ALIComuniMolisani alla predisposizione e gestione dei progetti riguardanti il Patto dei sindaci. A quanto ci risulta, poiché è pubblicato sul sito di Alicomuni molisani, in data 10 gennaio 2012 c’è stato un incontro tra l’associazione e alcuni comuni molisani tra cui quello di Larino che aveva le finalità di discutere le specifiche linee strategiche e definire i progetti prodotti da candidare al finanziamento europeo.

Il nostro Comune ha partecipato all’ incontro? Quali sono le linee strategiche valutate per la presentazione e l’approvazione dei progetti che potrebbero essere sovvenzionati dai fondi europei destinati ai settori dell’Efficienza Energetica (EE) e delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER)? L’amministrazione comunale di Larino sta valutando i possibili interventi o ritiene secondario impegnarsi in tale direzione per attingere dai fondi europei? Il movimento LARINascita ritiene che i fondi europei rappresentino ormai da anni una delle principali e concrete possibilità di sviluppo degli enti locali in genere. Formare europrogettisti con le competenze idonee per avviare e gestire progetti europei che finanziano attività di promozione e di sviluppo del territorio dovrebbe essere il primo obiettivo. Fornire la competenza ai comuni e agli enti locali per attivare i finanziamenti e le innumerevoli opportunità che il sistema Europa a loro riserva dovrebbe essere una priorità per la Regione Molise. L’Italia conferma l’incapacità atavica di utilizzare i fondi comunitari che le vengono assegnati dalla programmazione europea.

La sintesi estrema è che il nostro Paese spende poco e male le risorse comunitarie di cui dovrebbe disporre. Tuttavia ci sono realtà, anche comunali, che invece partecipano ai fondi di riparto europei e risultano essere virtuose sia nell’attuazione dei progetti finanziati sia come servizi che poi erogano alla collettività. Una maggiore capacità di spesa dei fondi europei sicuramente contribuirebbe a riattivare diversi settori dell’economia, a creare occupazione, a sostenere l’imprenditoria e a rianimare il settore della formazione, dell’istruzione e della ricerca. La vera sfida è quella di anticipare i tempi per impegnare in tempo utile risorse fondamentali per le nostre imprese e per il nostro Paese. Serve capacità di programmare, visione politica, ma anche competenze tecniche, la conoscenza dei vincoli all’erogazione posti da Bruxelles. Una soluzione per gli enti locali più piccoli potrebbe essere anche quella di dotarsi di pool di esperti in fondi UE. Può un ente antiquato e una politica per la maggior parte vecchia ed eternamente statica come quella di Larino, pensare e realizzare tutto ciò?

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