VENAFRO _ Centomila vittime, undici milioni di persone colpite, 150 miliardi di euro di perdite economiche questo è il tragico bilancio delle calamità naturali che hanno colpito gli Stati europei nel periodo che va dal 1998 al 2010, senza contare le ultime catastrofi che hanno dilaniato l’Italia. Queste sono le cifre divulgate dall’ultimo rapporto dell’Agenzia dell’Unione Europea per l’Ambiente che compie, altresì, un’analisi sulla natura di tali fenomeni associandone un’elevata percentuale ai cambiamenti climatici in atto e sottolineando come questo fattore sia sempre più incisivo in futuro. Dati che pesano ancora di più dopo l’ennesima catastrofe che ha colpito l’Italia, in particolar modo la Liguria e parte della Toscana e che ha portato con sé morte e distruzione senza contare i numerosi cittadini rimasti senza una casa e gli ingenti danni economici.
A fronte di ciò l’On. Aldo Patriciello ha presentato una interrogazione scritta alla Commissione europea con la quale viene richiesta non solo una predisposizione economica che possa aiutare tali territori flagellati ma che contiene anche una richiesta all’Istituzione comunitaria di considerare la possibilità di creare iniziative di prevenzione e monitoraggio delle zone a rischio. “La presa di coscienza dell’importanza dei disastri ambientali, e quindi un possibile controllo oltre che prevenzione, – afferma Patriciello – ha allertato gli Stati membri che hanno iniziato lentamente ad intraprendere provvedimenti per i singoli casi con l’obiettivo ultimo di avere maggiore possibilità di riuscire a controllare il fenomeno portando vite in salvo e minimizzare i costi delle calamità naturali.
A fronte di una crescita esponenziale di tali fenomeni credo che l’Unione Europea debba iniziare a pensare alla creazione di una commissione in grado di intraprendere iniziative concrete volte alla tutela dei rischi ambientali legati ai cambiamenti climatici. Credo sia importante inoltre – continua Patriciello – prevedere uno stanziamento economico che risponda a due esigenze che consideri da un lato la predisposizione di azioni urgenti e mirate per affrontare le situazioni a breve termine e dall’altro strategie a lungo termine più articolate che tengano conto dell’imprevedibilità delle conseguenze future dei cambiamenti climatici. Infine è opportuno a mio avviso che l’Unione Europea contribuisca al sostegno dei territori di Liguria e Toscana colpiti dall’alluvione. Ho chiesto infatti alla Commissione europea se sia necessaria la creazione di un fondo dedicato agli aiuti post- alluvione”.