Tra pause e silenzi, scoramenti ed applausi parla di se, delle amate donne, di Europa e… Istanbul. Video intervista semi-seria ad un maestro della fotografia.
TERMOLI – Lamine di luce sottili, confusione dappertutto tra foto, antichi cimeli da rigattiere, gusci di uova come lampadine, ricordi appesi al muro, oggetti utili e molti inutili, pubblicazioni, giornali, riviste di tutti i tipi e sulla scrivania quelle parole: “È la follia che rende amabili le donne”. Il pensiero di Erasmo Da Rotterdam campeggia sulla lastra in vetro dello scrittoio, parole che catturano lo sguardo, lo imprigionano, metteno in moto il cervello e danno vita a riflessioni. Futili o profonde che siano, all’uscita da quel caos artistico, le emozioni emergono nitide. Al centro di quello studio tra gli arredi di ogni tipo, c’è lui, naturalmente, Antonio De Gregorio, “imperator” nel suo locale ricavato nel cuore del Borgo Antico di Termoli, oggi protagonista di uno stage culturale ad Istanbul in programma il prossimo mese di Febbraio.
Saranno sicuramente tre giorni intensi che lasceranno il segno nei partecipanti quelli che verranno trascorsi con l’eclettico “maestro della luce“, le cui foto hanno varcato i confini italiani conquistando l’Europa dove ha lavorato e “navigato” per anni. E sempre lui ha fotografato le grandi opere per l’Editoria internazionale. Oggi, dopo una carriera che a suo dire non è mai iniziativa veramente, vive l’intera giornata nel suo studio affacciato su Piazza Duomo e fa solo: “quello che lo aggrada di più” (artisticamente parlando, naturalmente) smentendo, nel contempo, di vivere a Termoli, un paese che forse non lo ha mai apprezzato veramente soprattutto negli esordi. “Io non vivo a Termoli – aggiunge – , assolutamente no. Io vivo nel mio studio, questo è il mio mondo”.
Le immagini di oggi scaturiscono dalla sua innata creatività dove a farla da padrona sono le atmosfere e la sua “luce” che riesce a dare quel “quid” in più alle sue foto, mai comuni, mai banali sempre intriganti in cui la bellezza femminile in tutte le sfaccettature si pone in primo piano. Ed è il corpo della donna definito “un’armonia di linee e di geometrie” che ha guidato Antonio De Gregorio nella sua vita fino ad oggi come lui stesso conferma: “è la donna che muove il mondo ed il nostro destino” mostrando con orgoglio l’opera di “Courbet”, pittore ed innovatore del movimento realista francese dal titolo: “L’origine du monde“.
Antonio De Gregorio parla tra momenti di forte intensità emotiva ed altri semiseri, tra risate e scoramenti, tra pause e silenzi della sua vita trascorsa nelle luci e le ombre della fotografia, il suo amato “stil life”. “Di errori? Ne ho commessi tanti ma non voglio deprimermi ora” dice e degli eventi della sua carriera in giro per l’Europa “non li voglio ricordare. Sono come dei compartimenti, dei cassetti che ho chiuso e basta”. E così il discorso sfocia subito in gustose ricette di cucina dove, a suo dire, eccelle sempre ispirato dalla bellezza femminile. “Cambio ricetta di sera in sera, dipende da chi ho davanti”.
Beh pur senza aver provato alcuna pietanza e dandogli fiducia nelle sue capacità culinarie, Antonio De Gregorio non è mai scontato, è sicuramente originale, soprattutto artista nell’animo, anche contro se stesso.
Bravo Antonio, vai avanti così
ntò si’ trop fort
l’origine du mond l’ho visto in originale al museo D’Orsay a Parigi. Indimenticabile
Te hai un chiodo fisso! altro che origine del mondo…..
ma l’intervistatrice è poi andata a cena dal maestro?
Il Maestro
‘Ndò…sì n’istrion!!!
Permettetemi anche un saluto al Grande Vincenzo “à notiz'”!!
Cià!
un grande
Antonio è un grande. Le luci delle sue foto sono quelle dei quadri di Rembrandt, dei fiamminghi ma anche di Caravaggio. Non ha la notorietà che merita. E’ un caro amico con un grande cuore