TERMOLI _ Non stupisce il tentativo di autodifesa condotto dai vertici dell’Azienda Sanitaria Regionale, che nella conferenza stampa di qualche giorno fa hanno dipinto un quadro a tinte pastello dell’azione condotta per il risanamento della sanità regionale, ma i dati reali raccontano un’altra verità. Molte volte ho insistito perché i vertici dell’Azienda Sanitaria venissero rimossi dall’incarico e non posso che accogliere positivamente la notizia secondo cui il Direttore Generale avrebbe concluso la sua esperienza in Molise.

Stessa sorte potrebbe toccare a breve al direttore sanitario ed al direttore amministrativo. Se le cose fossero andate veramente come da loro raccontato alla stampa, fra l’altro sostenendo che la nomina del dott. Basso fosse un semplice avvicendamento fra commissari, il Consiglio dei Ministri non avrebbe dovuto ricorrere ai ripari, invece “ha valutato non più procrastinabile la conclusione della procedura di cui all’art. 2, comma 84, della legge 191/2009 ed ha pertanto nominato il dott. Filippo Basso quale Commissario ad acta per l’adozione e per l’attuazione degli obiettivi prioritari del Piano di rientro e dei successivi Programmi operativi non compiutamente realizzati dal Presidente pro-tempore in funzione di Commissario ad acta”.

Insisto nel dire che se tutta l’energia utilizzata per mettere nero su bianco un documento di 20 pagine da consegnare alla stampa fosse stata prodotta per consegnare la documentazione richiesta dal Consiglio dei Ministri la nostra regione si sarebbe risparmiata almeno un’altra figuraccia. Per concludere, una buona notizia: il nuovo Piano Sanitario sarebbe già pronto, messo a punto questa volta proprio dal commissario Basso, speriamo che anche in materia di sanità si possa voltare pagina e abbandonare definitivamente il sistema dettato dal presidente commissario Iorio.

Filippo Monaco

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5 Commenti

  1. molise libero
    Finalmente qualcuno che ci sta portando alla liberta’. La sanita’ molisana e’ sempre stata ostaggio della peggiore politica di spartizione e riconoscimento per i soliti noti. Voglio vedere chi avra’ il coraggio di avallare nei prossimi mesi spese inutili e dissennate, premi, prebende e ricche consulenze agli esterni. Peccato che i danni sono ingenti e ancor peggio hanno creato una azienda unica regionale che ha regionalizzato la confusione, disorganizzazione ed incapacita’ ed ha accentrato poteri, incarichi e ricchezze nelle mani di pochi. Auspicherei un ritorno al passato in cui sarebbero sufficienti 3 aziende locali, con ognuna propri obiettivi e responsabilita’ facilmente individuabili e quindi di pronta soluzione. Occorre mettere la faccia nelle scelte e dover rispondere alla comunita’ dei risultati.

  2. non sono d’accordo eliminando il potere locale è stata annullata la spartizione dei poteri nelle mani di molti..accontento te e poi anche te.Va benissimo la ASREM unica ma al vertice deve esserci una terna di manager scelti con criteri meritocratici che gestiscono l’azienda per farla funzionare e non prestanome che eseguono ordini impartiti dall’alto per interessi di pochi.Lo IORISMO è morto e con lui tutti i suoi sudditi che stanno aspettando con la bocca aperta per vedere dove collocarsi.