Una volta in città dell’amico rumeno nessuna traccia. Lo sfortunato si è rivolto alla Caritas per un aiuto e per riuscire a tornare in Romania.

TERMOLI _ Parte dalla Romania con la speranza di avere un posto di lavoro fisso come autista a Termoli grazie all'”imbeccata” di un connazionale a cui paga 500 euro ma all’arrivo in città per l’uomo non si prospetta nessun lavoro in un’azieda e, come “ciliegina sulla torta” dell’amico fidato nessuna traccia. E’ iniziata così nel centro adriatico una vita difficile fatta di stenti e di privazioni per un trentacinquenne rumeno rivoltosi in preda alla disperazione alla Caritas di Termoli a cui è stato indirizzato da alcuni commercianti del centro cittadino, venuti a conoscenza della brutta situazione dell’europeo e della sua famiglia.

Alcuni esercenti di Termoli hanno convinto lo sfortunato a rivolgersi al centro di accoglienza dove approdano numerosi extracomunitari e di denunciare presso le forze dell’ordine quanto subìto.

Mi sono sentito con un amico anch’egli rumeno che si trovava proprio a Termoli e mi ha garantito l’opportunità di lavorare in questa città _ ha raccontato l’autista _. In Romania non si trova niente, è tutto fermo così ho pensato di venire a Termoli. Ho dato i 500 euro e sono venuto in questo posto ma una volta qui mi sono reso conto anche non c’era alcun lavoro come autista. Altri rumeni come me sono caduti nello stesso tranello”. Dunque una sorta di “business” sulla pelle dei disperati quello architettato dallo straniero dimorante in città riuscito a racimolare bei soldi con la promessa di un posto di lavoro da autista in una ditta di trasporto della costa molisana.

“Qui non c’è lavoro, è tutto fermo quasi come in Romania _ ha dichiarato ancora l’europeo _ ed è difficile vivere”. Per la famiglia dell’uomo si prospetta il rientro nel centro di origine ma sfortunatamente non sarà facile per lo sfortunato impossibilitato a pagare il biglietto. Una brutta vicenda quella che ha visto come protagonista lo sfortunato che non si esclude potrebbe ripetersi ancora.

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