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TERMOLI – Il colonnello dei Carabinieri Maurizio Coppola chiede il rito abbreviato e rinuncia alla prescrizione mentre gli avvocati di 45 imputati avanzano il proscioglimento sulla base della decadenza dei reati ed il Pm di Bari chiede il rinvio a giudizio per gli autori dell’associazione a delinquere, in tutto 31 persone. Sono questi i fatti salienti dell’udienza preliminare “Black-Hole” tenutasi ieri davanti al Gup del Tribunale di Bari chiamato a decidere sulle posizioni dei 106 indagati della mega inchiesta sulla sanità molisana il prossimo 6 marzo. E’ stata una lunga udienza quella svoltasi davanti al giudice Mattiace davanti al quale, ad inizio udienza, sono sfilati uno ad uno gli avvocati di 45 imputati avanzando richiesta di proscioglimento perchè i reati prescritti. Solo due penalisti hanno deciso di rinunciare ai benefici di legge.
I due imputati in questione sono il colonnello Coppola e l’ex assessore comunale della Giunta Di Giandomenico D’Arienzo. I due, insieme ad altre due persone imputate, hanno chiesto il rito abbreviato la cui decisione del Gup è prevista il 6 marzo prossimo.
La posizione degli altri imputati, invece, sarà discussa nella prossima udienza fissata per il 27 febbraio. L’indagine Black-Hole sulla sanità in Basso Molise scattò a febbraio del 2006, 9 anni fa, e vide il coinvolgimento di personaggi di spicco dell’epoca come l’ex sindaco di Termoli Remo Di Giandomenico, la moglie Patrizia De Palma, numerosi operatori sanitari tra medici, infermieri ed altre figure ospedaliere, amministratori regionali tra cui l’ex Presidente del Molise Michele Iorio e l’allora assessore Vitagliano, imprenditori molisani e pugliesi.
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