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Il penalista Domenico Bruno
Il penalista Domenico Bruno
TERMOLI – Assoluzioni e proscioglimenti per gli otto imputati nel processo sulla truffa ai danni dell’Unione europea scaturita dall’operazione ‘Off-shore’ della Guardia di Finanza di Termoli che determinò nel 2006 un terremoto giudiziario. La sentenza è del collegio del Tribunale di Larino.

Due degli imputati, il dirigente della Regione Molise, oggi in pensione, Mario Ragni e Salvatore Reale, difesi dal penalista Domenico Bruno, sono stati assolti per non aver commesso il fatto mentre per gli altri sei c’e’ stato il proscioglimento a seguito dell’estinzione del reato per prescrizione.

I capi d’imputazione andavano dall’associazione a delinquere, alla truffa e al falso. L’operazione delle Fiamme Gialle della citta’ scatto’ nel 2006 e coinvolse i vertici della cooperativa ‘Motopesca’ della città che gestiva gli impianti dello scalo marittimo, il dirigente della Regione Molise insieme a professionisti, armatori, imprenditori e politici pugliesi.

I finanziamenti pervenuti dall’Unione Europea per oltre 4,3 miliardi di vecchie lire, ottenuti negli anni dal 1998 al 2002, secondo l’accusa non furono impiegati nell’impianto off-shore di maricoltura del quale era stato presentato il progetto e in altre strutture in ambito portuale.

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3 Commenti

  1. Maledetta prescrizione.
    Capisco l’amarezza che governa negli ex imputati, la maledetta prescrizione non ha consentito loro di dimostrare la totale innocenza; non è giusto! Se fossi in loro, come è consentito dalla legge, rinuncerei alla prescrizione, dimostrerei l’innocenza per poi chiedere i danni. Pensate che gli ex imputati agiranno così?

  2. son tutti …
    … è facile parlare! Specialmente quando si affermano luoghi comuni ed ovvietà. Provate però a calarvi nei panni dei malcapitati, innocenti, costretti ad affrontare un processo, prima mediatico, con esborso di denaro per la difesa che magari incide sul bilancio famigliare in modo considerevole. Con la giustizia in cui non ci si crede più perchè già provati da un’ingiusta esperienza. Avere nello spirito un così cocente tarlo che incide sulla tua psicologia e in quelle dei tuoi familiari, per anni e al punto che quando si discute di quanto accaduto ti rivolta lo stomaco. Ed in queste condizioni pensare di rinunciare alla prescrizione. Vi sembra facile? La prescrizione non dovrebbe nemmeno esistere SE CI FOSSERO GIUDICI IMMUNI DA COLPE.