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CAMPOMARINO – Cartelle Tares esorbitanti da 20, 30 mila ed anche 40 mila euro sono “piovute” sul capo dei balneatori di Campomarino. Dopo l’anticipo del 2 per cento sui canoni demaniali da versare dal 2014 al 2020 in un sol colpo, è arrivata un’altra “spada di Damocle” sul capo dei gestori degli stabilimenti balneari del paese, destinatari di una serie di richieste di pagamento da capogiro.

La tassa sulla raccolta differenziata inviata ai lidi ha scatenato l’ira di tutta la categoria che non sembra destinata a sopirsi facilmente. Anzi i gestori, a gran voce, annunciano battaglia e lanciano un messaggio chiaro all’indirizzo del comune: “ci vedremo in Tribunale”. La maggior parte dei balneari campomarinesi è intenzionata a presentare ricorso in quanto le cartelle sono inaccettabili. Le cifre, nella maggior parte dei casi di oltre 20 mila euro, secondo i titolari degli stabilimenti, sarebbero eccessive. Il coordinatore del Sib, il sindacato dei balneari molisano, Massimo Balante ha già chiesto un incontro con il Comune ma il sindaco Gianfranco Cammilleri e l’assessore al ramo non avrebbero risposto subito alla richiesta di una riunione urgente sul problema scatenando altra stizza tra gli operatori già abbondantemente amareggiati. Solo ieri hanno fatto sapere che a breve ci sarà la data dell’incontro.

I balneatori campomarinesi, comunque, sulla scorta dell’esperienza di Luigi Napolitano, titolare del Lido Panfilo di Termoli, vincitore di due ricorsi tributari contro la tarsu, hanno intenzione di percorrere le sue orme. “Bisogna rivedere le richieste di pagamento il prima possibile – dicono diversi balneatori -, queste cifre non stanno nè in cielo nè in terra. Ma come si fa a pagare 10 mila euro per la spazzatura visto che i lidi sono aperti solo alcuni mesi l’anno e queste cifre non si giustificano. A questo punto non ci conviene aprire proprio visto che siamo tartassati di tasse ed imposte”.

Balante sottolinea come l’amministrazione comunale di Termoli è molto più incline al dialogo ed addirittura è venuta incontro alla richiesta di un accordo con la categoria riuscendo a ridurre, in alcuni casi anche a tagliare la Tarsu ottenendo consenso unanime tra gli imprenditori della città. “Con il comune di Termoli i rapporti sono buoni – ha proseguito Balante – ogni volta che è stato chiesto un incontro il sindaco Di Brino lo ha concesso ed è stato sensibile alle nostre problematiche mentre con Campomarino le cose sono completamente diverse. Non riusciamo nemmeno a fissare una riunione. Stiamo ancora aspettando la fissazione di una data. E’ veramente frustrante”.