MONTNERO DI BISACCIA – “Clamoroso al Cibali” avrebbe detto l’indimenticato Sandro Ciotti. Si apre con un vero e proprio colpo di scena la seduta del Consiglio comunale di Montenero di Bisaccia tenutasi lo scorso 30 aprile. Prima della discussione dei punti all’ordine del giorno, il Sindaco ha comunicato la decisione di pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti della SIECO, la ditta che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Da troppo tempo la condotta irrispettosa del contratto d’appalto da parte della società barese ha creato un clima di sfiducia tra gli addetti ai lavori e la cittadinanza, a causa delle gravi inadempienze non soltanto retributive e contributive, ma riguardanti anche la gestione operativa del servizio e addirittura la fornitura dei dispositivi di protezione individuale ai propri dipendenti. Nel settembre 2011, per far fronte ai ritardi, l’amministrazione comunale si era impegnata a sostituirsi nei pagamenti delle mensilità, in applicazione dell’art. 23 del contratto d’appalto.

A gennaio di quest’anno, però, la giunta comunale ha autorizzato la cessione del credito disposta dalla SIECO, nonostante la clausola contrattuale di diniego prevista all’art. 27. In questo modo, il Comune non ha più potuto pagare direttamente gli operai, che oggi stanno ancora aspettando le mensilità di febbraio, marzo, aprile e la tredicesima. Forse ora, con la decisione comunicata l’altra sera in Consiglio, la questione si avvierà verso una sospirata soluzione. La cosa più importante è che i lavoratori percepiscano finalmente la giusta retribuzione per il loro prezioso lavoro e, in virtù di ciò, salutiamo con soddisfazione il retro-front del Sindaco.

Ma qualche domanda è legittima. Cosa è cambiato? Forse la convocazione del tavolo istituzionale fissata dal Prefetto di Campobasso per venerdì 3 maggio?
Forse la presenza in sala consiliare di una nutrita rappresentanza dei dipendenti SIECO, tutti monteneresi? Perché la vicenda è stata così malgestita? Perché si è permesso che gli arretrati si accumulassero in maniera così insostenibile? Perché il Segretario Generale della Fisascat-Cisl Molise Alfredo Magnifico, ha sollevato dubbi di “…connivenza della giunta comunale…” con la SIECO, “…dopo aver tentato inutilmente di sensibilizzare l’amministrazione comunale a risolvere il problema…”? Come reagirà la banca alla quale la ditta barese ha ceduto il credito? La condotta, quantomeno discutibile, dell’amministrazione sarà stata in qualche modo dettata dall’imminente scadenza del contratto d’appalto con la SIECO? L’augurio è che i dipendenti vedano davvero presto i loro stipendi accreditati sui loro conti e che si possa finalmente voltare pagina col nuovo bando dell’Unione dei Comuni.

Con la speranza che la nuova ditta e l’amministrazione svolgano seriamente il proprio dovere. La seduta del Consiglio è poi proseguita con l’animata discussione incentrata sul bilancio consuntivo 2012. La posizione della giunta si è basata sull’apologia del rendiconto, alla luce della crisi economica e dei tagli ai trasferimenti, e sull’appello all’opposizione alla collaborazione per non esasperare gli animi tra una cittadinanza provata. E già, perché sui cittadini di Montenero pende, come una spada di Damocle, una tassazione che ammonta a 580 euro pro-capite. Questo è, infatti, uno dei dati più rilevanti che emergono dall’esame del documento, caratterizzato dal peso preoccupante dei residui, alcuni dei quali si trascinano addirittura dal 1995 e la cui dubbia esigibilità desta più di qualche preoccupazione, soprattutto considerando che dal prossimo anno i Comuni dovranno “allinearsi” e, quindi, molte delle somme non riscosse potrebbero azzerarsi. Un bilancio che mette in luce il rifiuto di dare segnali anche simbolici verso il taglio delle spese inutili, e che mette a nudo tutta la fragilità di quella “filiera istituzionale” tanto sbandierata dall’amministrazione, sulla cui base essa aveva costruito un oltremodo ottimistico piano triennale delle opere pubbliche, condannato a restare solo sulla carta, per larga parte, per via dei mancati trasferimenti dalla Regione retta dall’ex governatore Iorio.

In conclusione, la crisi non può giustificare una tassazione esagerata, né un “welfare sregolato” e nemmeno la richiesta che l’opposizione smetta di fare il proprio dovere. Fare opposizione non significa strumentalizzare e fomentare eventuali minacce o gesti deprecabili da parte di eventuali facinorosi, che stigmatizziamo nella maniera più categorica. La collaborazione costruttiva è un principio sacrosanto, ma non ci sembra corretto che il Sindaco prenda le decisioni con la sua maggioranza e poi chieda alla minoranza di condividere i problemi che ne conseguono.

Il Consigliere comunale ANTONIO D’AULERIO

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