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CAMPOBASSO – Se “i figli so’ piezz ‘e core”, quelli di Iorio lo sono di più. Infatti, è ancora fresco l’inchiostro della sentenza in Corte d’Appello, che ha confermato la condanna per l’ex Governatore per l’affare Bain & Co., e viene fuori il provvedimento 409 del Direttore Generale dell’ASREM, del 12 aprile, con il quale un altro figlio, Luca, è stato attinto da una graduatoria del 2010, della Disciplina di Chirurgia Vascolare, per un contratto a tempo determinato presso l’ospedale di Campobasso. Quando, con insistenza, è stato chiesto l’azzeramento dei vertici dell’Azienda Sanitaria del Molise si pensava proprio a questo tipo di comportamento. I fatti mi danno ragione: il giorno stesso in cui il Commissario Basso nominava il nuovo direttore Generale nella persona di Carmine Ruta, il quasi ex Percopo non si esimeva dal prendere decisioni discutibili quale quella di affidare un incarico proprio al figlio di Michele Iorio. Ma il 12 aprile è una giornata speciale per Percopo & Co, è l’ultima data disponibile per firmare “carte importanti”. Oltre al provvedimento già richiamato, altri due danno la misura dell’incomprensibile processo decisionale da parte dell’ASREM. Per due dipendenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e Molise viene rinnovato il comando presso l’ospedale di Isernia, una come coadiutore dattilografo, l’altra come assistente statistico, a partire dal primo giugno. E già, meglio decidere con anticipo quello che domani potrebbe non essere più nelle disponibilità.

Sebbene le carenze della sanità molisana sono tali da spremere fino al midollo gli infermieri in servizio, i dirigenti dell’ASREM ritengono che non si possa fare a meno di dattilografi e assistenti statistici. La scelta è talmente assurda da far sospettare che, anche in questo caso, sia la famiglia a fare la differenza. Aggiungendo il caso del medico mandato in comando alla Regione Molise ci si rende conto di come si intendono garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) in questa regione: privarsi di medici per acquisire dattilografi! Tanto per non fermare i sospetti solo su Percopo & Co. È opportuno aggiungere il caso del dirigente della Gestione Risorse Umane che decide di liquidare immediatamente i membri del Collegio di disciplina, di cui lei stessa fa parte, per le sedute effettuate.

Somma che si aggira sui 5.000 euro. Un Collegio di disciplina in cui siedono due delle persone su di cui si è soffermata l’attenzione della Procura della Repubblica nel corso delle indagini svolte lo scorso anno. Non solo sarebbe opportuno che si autosospendessero per correttezza verso i colleghi, ma perché tali attività non vengono svolte in orario di lavoro con vantaggio, almeno economico, da parte della sgangherata Azienda Sanitaria. Non posso che ribadire la mia personale convinzione che il Direttore Generale doveva essere rimosso e che tale operazione doveva essere fatta tempo fa. Certamente non poteva occuparsene l’ex commissario-presidente, che continua a difenderlo, così come Percopo ha continuato ad assecondarlo. E’ doveroso, a questo punto, individuare il percorso giuridico amministrativo valido a liberare la Sanità molisana da questi ultimi affondi nelle sue carni martoriate, mettendo in discussione questi ultimi provvedimenti.

Il consigliere Filippo Monaco

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