Ma il quadro complessivo si carica di maggiori tensioni a causa della delicata situazione socio economica e della ormai improrogabile necessità di mettere mano con interventi, tanto coraggiosi quanto dolorosi, in settori delicati quali la sanità, l’organizzazione della P.A., i trasporti pubblici, il sistema degli aiuti alle famiglie. La rigidità mostrata dal Governo nazionale sulla manovra correttiva finanziaria è il sintomo evidente che è cambiato radicalmente anche il rapporto interistituzionale e che la “ragion di Stato” impone ormai alle classi dirigenti periferiche percorsi obbligati, riducendo i margini di discrezionalità e di spesa.
Se questo è il quadro complessivo non possiamo non prendere atto che è definitivamente superata la “prima Repubblica” ( posto che la seconda non è mai nata!); che l’epoca del potere clientelare, della libera gestione della spesa in funzione autoconservativa è ormai tramontata e che un nuovo modello di gestione politica, che guardi all’efficienza, alla qualita’ ed al risparmio, dovra’ sostituirsi a quello precedente. Ma ci vorrà tanto coraggio, umilta’, autocritica, capacita’ di programmazione, voglia di ascoltare e solo successivamente di decidere, di scommettere sulla modernizzazione del sistema, di cambiare radicalmente una classe dirigente costruita a tavolino secondo le necessita’ ( elettorali) del momento, non sempre all’altezza del suo compito.
Eppure c’è tanta professionalità, capacità, cultura, disponibilità di donne e di uomini che questo sistema ha invece espulso, marginalizzato o comunque mai aggregato a quel circuito virtuale che avrebbe potuto far decollare il Molise anzichè consegnarlo alla storia come la cenerentola di un Paese che sembra avere finalmente agganciato l’Europa. Nulla in Politica è irreversibile. Tutto può e deve essere corretto, senza necessità di fuggire dalle responsabilita’ che il momento ci chiede, “consegnando le deleghe al Governo” come è stato strumentalmente minacciato.
Anche la nostra Regione si trova ad un “tornante della storia” e non vedo altra soluzione che quella di chiudere nel più breve tempo possibile la stagione degli sprechi. Individuare la nuova classe dirigente potenzialmente capace di raccogliere un consenso vero, partecipato e condiviso dagli elettori. Offrirla al Molise ed ai Molisani affinchè questi possano preventivamente conoscere soggetti ,metodi e programmi. Anticipare il voto regionale, se possibile al prossimo autunno, a dimostrazione che un nuovo ciclo deve aprirsi per questa terra per agganciarla ad un futuro da disegnare insieme. I leader sono tali se hanno coraggio, determinazione e tanta umiltà. L’alternativa sarebbe quella di avvitarsi e restare stritolati da un sistema che si è alimentato irresponsabilmente per troppi anni, ma che sembra essere stato definitivamente sepolto dall’incontro Stato – Regioni di ieri.
(Avv.Oreste Campopiano)
Segr.reg. N.PSI – PDL Molise