CAMPOBASSO _ In Molise le donne impegnate, a vario titolo, nelle istituzioni, nei partiti, nell’associazionismo, nelle professioni, nel mondo del lavoro, si uniscono e si mobilitano sotto la spinta di un inderogabile quanto urgente obiettivo condiviso: l’affermazione di una democrazia realmente partecipativa ed effettivamente rappresentativa della parità tra i generi. L’iniziativa trova carattere distintivo ed essenziale nella TRASVERSALITA’, che punta sulla capacità delle donne di lavorare insieme per il raggiungimento del comune obiettivo, a prescindere dalle appartenenze politiche e dagli schieramenti, anzi nel convincimento che la diversità di provenienza rappresenti, in questo caso, una risorsa e non un limite.

A’ la guerre comme à la guerre, si direbbe. Solo che, nella fattispecie, l’azione posta in essere è del tutto pacifica ed incruenta, pur se a fronte di un perdurante atteggiamento discriminatorio contro il genere femminile, che, nella nostra regione, tocca livelli del tutto inaccettabili, in particolare nella dimensione politica ed in quella istituzionale, che costituiscono lo “zoccolo duro” da scalfire per determinare un reale, complessivo cambiamento. Ancor oggi, infatti, all’interno di un quadro normativo piuttosto avanzato che afferma principi chiari e prevede strumenti per promuovere pari opportunità tra donne ed uomini, di fatto la democrazia paritaria vive – anche in Molise – un momento di innegabile arretramento. Questo fenomeno, che trova fondamento in una matrice culturale di carattere ancora diffusamente patriarcale, rischia di accentuarsi ulteriormente in questa stagione di crisi, i cui effetti si abbatteranno soprattutto sui soggetti più deboli.

E le donne sono tra questi! Emblematica la vicenda registrata in Consiglio Regionale (nel quale non siede nemmeno una donna) in sede di discussione del nuovo statuto: sono state del tutto ignorate, trasversalmente, tutte le proposte in materia di pari opportunità e rappresentanza di genere formulate congiuntamente dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità e dalla Consigliera Regionale di Parità ed è stato approvato un testo Ogni commento, a riguardo, appare del tutto superfluo. Per contro, invece, risulta urgente ed irrinunciabile promuovere un appello a tutte le donne di questo territorio perché aderiscano alla costituzione di una rete finalizzata, per un verso, alla diffusione della consapevolezza dei diritti al femminile; per altro verso mirata alla efficace rivendicazione di quei diritti, nel rispetto della nostra Carta Costituzionale. Al di là delle singole appartenenze e trasversalmente. Prendendo esempio (solo per una volta!!!) da quei consiglieri, tutti maschi, che unanimemente quelle rivendicazioni hanno ignorato. Anzi sfidandoli a motivare pubblicamente le ragioni di questa scelta, che, peraltro, potrebbe determinare significative reazioni nell’elettorato femminile.

Perché anche la prossima non diventi un’occasione persa, riteniamo, perciò, necessario un forte rilancio della “vertenza femminile”, strutturandola su un doppio binario: sul piano politico-istituzionale, con l’obiettivo di: – aprire immediatamente un confronto costruttivo con il consiglio regionale sullo statuto già in discussione e, soprattutto, sulla legge elettorale ancora allo studio e sul sistema elettorale che meglio possa garantire la parità di accesso di donne e uomini alle cariche elettive e favorire una maggiore presenza di donne, riequilibrando, in tal modo, l’attuale composizione del consiglio regionale fortemente squilibrata a vantaggio del genere maschile; – promuovere l’adeguamento degli statuti dei comuni e delle province, che ancora non abbiano provveduto, ai principi di tutela delle pari opportunità, dell’ uguaglianza di trattamento tra donne e uomini, della presenza di entrambi i generi nelle giunte; – promuovere, all’interno degli organismi istituzionali, l’adozione del bilancio di genere accanto al bilancio sociale; sul piano socio-economico e culturale, con l’obiettivo di affrontare i temi di interesse delle donne e di costruire iniziative di sensibilizzazione ed informazione, che possano tradursi anche in proposte da sottoporre insieme all’attenzione delle istituzioni e degli organismi competenti, partendo dalle politiche di conciliazione tra responsabilità familiari e professionali, dalla tutela delle donne nel mercato del lavoro, dalla tutela della salute delle donne.

Intanto, perché questa azione non perda credibilità né forza sul nascere, è necessario svilupparla a tutto campo ed in ogni situazione utile. In questi giorni è aperto un tavolo politico per la crisi alla Provincia di Campobasso e non ci sembra superfluo aspettarci, – ove la crisi si ricomponga – adeguata attenzione e una concreta risposta anche in tema di rappresentanza femminile nel nuovo governo. Tanto, non nella volontà di complicare ulteriormente una situazione in sé già difficile e delicata, ma nel convincimento che ciò costituirebbe un segnale strategico di cambiamento di stile politico, che è, poi, in definitiva, quello che le donne, insieme a molti cittadini sfiduciati e delusi dalla politica, desidererebbero, per tornare a partecipare attivamente alla vita pubblica. Sull’onda di quest’ultima considerazione, ci sentiamo di rinnovare appello a tutte le donne molisane, perché si colleghino a questa neonata rete femminile, per darle la forza dei numeri e, soprattutto, l’apporto della diretta partecipazione, in termini di idee e di azioni. Perché dalle donne, che sono fisiologicamente generatrici di vita, rinasca la democrazia vera, che garantisce concretamente i diritti di tutti, sanciti dalla Carta Costituzionale, ma troppo spesso vanificati.

On. Sabrina De Camillis (PDL) On. Anita Di Giuseppe (IDV) Rita Colaci (Pres. Commissione Reg. Pari Opportunità) Giuditta Lembo (Consigliera di Parità Regione Molise) Adriana Izzi (Consigliere comunale CB) Fabiola De Marinis (Sindaco Lucito) Micaela Fanelli (Sindaco Riccia) Angela Crolla (Consigliere CdA Molise Acque) Filomena Matteo (Consigliera Parità Provincia CB) Tina Fiorenzo (Consigliera Parità Provinciale IS) Annamaria Macchiarola (consigliere provinciale CB) Angela Zampini (Avvocato) Anna Aurisano (Coord. Donne IDV Molise) Melina Zurlo (Consigliere Comunale Ripalimosani) Maria Florio (Vice Pres. Commissione reg. Pari Opportunità) Erminia Gatti (Consigliere Comunale Termoli) Marilina Niro (Consigliere Comunale CB) Monica Minadeo (Consigliere Comunale Montagano) Enrica Baccaro (Vice sindaco Lucito) Elena De Oto (Pres. Comitato Pari Opportunità Avvocati CB) Sara Ferri (Dirigente Sinistra e Libertà ) Rosamaria Tomasino (Vice Pres. Commissione Reg. Pari Opportunità ) Immacolata Petrarca (Avvocato) Filomena Nini (Giovani PDL) Luisa Iannelli (Alleanza per il Molise) Eleonora Buccini (Architetto) Barbara Ferri (Studentessa universitaria) Annaelsa Tartaglione (Studentessa universitaria)

Articolo precedenteIl Consigliere regionale del Molise Petraroia chiede blocco eolico off-shore delle Tremiti
Articolo successivoIorio domani parteciperà a Scapoli alla “Giornata del ricordo”

1 commento

  1. Non condizionate dal potere
    La pari opportunità non riguarda solo le categorie maschio-femmina, ma significa anche non creare diseguaglianze tra chi conosce molto bene certi personaggi politici e chi non li conosce e non può disporre di raccomandazioni. Non vi sono pari opportunità tra donne che anche a parità di studi c’è chi ha due stipendi da onorevole e consigliere reg. e chi quello da COCOCO.Questa non è pari opportunità questa è diseguaglianza sociale e la colpa non è solo degli uomini ma anche di certe donne opportuniste…