“Il voto di metà maggio e ancor più quello di ieri 30 maggio ha definitivamente ristabilito l’importanza del sistema delle primarie come unico reale strumento di democrazia. La scelta che la base civile ha fatto con le primarie, mi riferisco all’avvocato Pisapia a Milano, ha dimostrato tutta la forza necessaria a scardinare un sistema, quello creato da Berlusconi a Milano e nel resto d’Italia, blindato e ritenuto fino a ieri inattaccabile grazie ad un intricato incastro di leggi ad personam e mozioni votate da una maggioranza che si dice compatta ma lo è solo di facciata.
Le scelte che hanno fatto i milanesi, i napoletani, i triestini, i cagliaritani, i grossetani, i novaresi, i cosentini, i varesini, i mantovani, i pavesi, i ragusani e i vercellesi parlano chiaro e dimostrano che gli italiani hanno ancora la capacità critica di scegliere i loro rappresentanti, dimostrano che la base civile ha voglia di partecipare attivamente alla politica del proprio Paese e sa distinguere tra politici e politicanti. Noi di Partecipazione Democratica nella tornata elettorale del 15 e 16 maggio scorso abbiamo segnato un solco nel terreno arido della politica molisana, abbiamo gridato a gran voce la necessità di rigenerare la politica partendo dalla base civile degli uomini e delle donne che hanno il diritto e il dovere di scegliere i loro rappresentanti attraverso lo strumento delle primarie.
Abbiamo avuto il coraggio di andare contro il centro destra, ma anche contro i partiti di centrosinistra che, pur avendo le primarie nel loro statuto, hanno completamente ignorato questo strumento democratico irridendo, di fatto, i loro tesserati di partito e i loro elettori e scegliendo (esattamente come i partiti di centro destra) i candidati seguendo logiche oligarchiche e scelte fatte a porte chiuse, sordi a ogni richiamo da parte della base. Il solco tracciato da noi è stato percorso da oltre 5200 elettori che hanno visto in noi l’unica concreta possibilità di cambiamento per il Molise. Quel solco è pronto adesso a diventare più profondo e a segnare la linea di confine tra il vecchio Molise ancora recluso in un medioevo feudale e il Molise del futuro pronto a cavalcare l’onda di cambiamento che arriva dal resto d’Italia. Partecipazione Democratica chiede fin da ora un tavolo di confronto dal quale possa emergere un candidato unico attraverso lo strumento delle primarie. Solo così a novembre, in occasione delle elezioni regionali, anche il Molise potrà uscire dal suo Medioevo”.