VENAFRO – Ho letto con apprensione le dichiarazioni rilasciate dall’On. Leva e pubblicate questa mattina dagli organi di stampa locale: simili esternazioni sono il sintomo evidente di qualcosa di più della rabbia o dell’amarezza e questo mi preoccupa. Il circo mediatico-politico molisano ha bisogno di un bravo funambolo e l’On. Leva ha dato prova nell’ultimo anno di essere particolarmente versato in quest’arte difficile. Guai, dunque, se perdesse l’equilibrio … Dico questo perché camminare sulla fune tesa di una maggioranza disomogenea non era facile, ma durante la campagna elettorale del febbraio scorso Danilo Leva riuscì a non cadere nonostante i tanti colpi sferrati da Romano e da qualche suo vecchio compagno di partito…
Mi riferisco, in particolare, alle accuse quotidiane di avere messo insieme un’accozzaglia di partiti e partitini (allora la vicinanza dell’On. Patriciello non ripugnava …) per il solo fine di prendere il potere, di vincere le elezioni, di comandare … A queste accuse Leva rispondeva sempre con convinzione, difendeva la scelta del PD di porsi a capo di una coalizione allargata al centro e magnificava la lungimiranza politica e l’onestà intellettuale di quanti dal centro-destra fuoriuscivano per sostenere Frattura … D’altronde, Leva ben sapeva che con le regionali si celebravano le politiche e sperava che l’effetto trascinamento di Frattura potesse giovare anche al risultato nazionale. E così fu, tant’è vero che il PD ha portato in Parlamento ben due deputati e un senatore che, senza “quell’accozzaglia”, difficilmente sarebbero stati eletti.
Poi, però, è successo qualcosa: Leva – da semplice peones – è stato chiamato a rivestire un importante incarico nella segreteria nazionale del partito e, nella qualità, è stato chiamato a spiegare le ragioni del PD in varie trasmissioni televisive nazionali. Non era più un semplice “venditore di noccioline”, oramai era diventato uno di quelli che fanno “politica”… Ma ogni favola ha il suo mago cattivo e anche in quella del piccolo Danilo ce n’è uno: Matteo Renzi. Proprio ora, proprio quando era a tu per tu con Lilli Gruber, proprio adesso che stava per sedersi anche lui sulla poltrona di “Che tempo che fa” per ricevere l’unzione di Santo Fazio, ecco che tutto crolla e il sogno svanisce: ecco di nuovo le terre brulle del Molise (che certo non sono i colli argentei di Roma). Ecco di nuovo i problemi di sempre (le manze, i polli, le barbabietole …).
Paolo Frattura ha vinto le primarie e questo risultato non è frutto di condizionamenti o di macchinazioni mefistofeliche: citare il solito On. Patriciello o usare il termine “accozzaglia” in tono spregiativo perché non si sa come giustificare la propria sconfitta è fin troppo comodo. Frattura ha vinto le primarie, come ha vinto nel febbraio scorso le regionali, perché – da politico – ha capito che in questa regione la sinistra da sola non potrà mai ottenere la maggioranza se non si apre al centro, aggregando quelle forze sane di area moderata che non inseguono la banalità del potere, ma credono nella capacità delle istituzioni di cambiare le cose. Sulla base di questo progetto politico abbiamo costruito (con gli amici di SEL, IDV, UDEUR e PD) un governo che, giorno dopo giorno, cerca di risolvere i tanti problemi che attanagliano la nostra terra e fanno soffrire la nostra gente. Se il nostro impegno e il nostro lavoro sia un “vendere noccioline” lo giudicheranno i molisani …
Vincenzo Cotugno
verità
Quante verità ci sono in questo intervento…..