Molti pazienti sono rimasti senza assistenza domiciliare pubblica a causa dei “tagli” dei budget di associazioni e centri di riabilitazione da parte dell’Asrem. La denuncia di Angelo Castiello, figlio di un utente rimasto senza assistenza.

TERMOLI _ Da 14 mesi senza stipendio gli operatori del centro San Stefar di Termoli preoccupati per il loro futuro vista la delicata situazione di tutte le strutture sanitarie che hanno capo all’imprenditore Angelini. Il centro è attualmente in fase di vendita dopo il fallimento dell’amministratore.

 Gli operatori locali, nonostante i gravi disagi patiti ed il percepimento lo scorso maggio di qualche acconto sui numerosi arretrati maturati, continuano a servizio il servizio assistenziale.

Naturalmente il nostro budget che viene elargito dalla Regione Molise è molto limitato e risicato rispetto al passato e soprattutto deve essere gestito in maniera rigorosa perchè deve assicurare la copertura delle prestazioni più gravi per l’intero anno. Non è un compito facile _ hanno dichiarato dal Centro San Stefar di Termoli _ per cui l’assistenza domiciliare viene assicurata solo nei casi gravi e per un certo periodo”. La fisioterapia domiciliare è assicurata ai pazienti che rientrano nei casi previsti dalla legge 104, malattie gravi come ictus, paralisi, Parkinson ed Alzheimer che non permettono al paziente una vita autonoma e dignitosa. In tali casi è assicurata un’assistenza professionale riabilitativa in casa.

Ad alcuni pazienti della città che usufruivano il servizio, attualmente è stato interrotto tra qualche polemica dei familiari. A determinare lo “stop” del servizio assistenziale a domicilio, la mancanza di fondi sufficienti a coprire tutti i casi.

Mio padre nel 2006 ha avuto un ictus ed era in una situazione grave. Ha usufruito del servizio di fisioterapia domiciliare due volte la settimana fino a luglio scorso grazie al quale ha potuto andare avanti e trascorrere una vita dignitosa. Oggi _ ha dichiarato Angelo Castiello, figlio di uno degli anziani della città ritrovatosi senza più l’assistenza professionale in casa _ non usufruisce più di tali prestazioni. La nostra disponibilità nei suoi confronti è stata totale in questo momento e si è tamponato il problema specifico ma sono tanti i pensionati soli in città che non possono godere dell’aiuto dei familiari e non rientrano più nel target assistenziali di malati gravi. E’ per loro che siamo preoccupati”.

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