PalomboNicola
Nicola Palombo
TERMOLI – È la domanda che mi pongo e si pongono tutti quanti come me, si sentono preoccupati di fronte al cambio di rotta del Governo sul DDL Cirinnà. Domenica come membro dell’Assemblea Nazionale del PD, ho partecipato ai lavori e seguito con molta attenzione gli interventi, fra tutti la relazione introduttiva del Premier-Segretario. Relazione introduttiva che ha avuto sicuramente tra i passaggi più importanti e più attesi quello sui diritti civili espressi nel DDL Cirinnà. Legge che rischia di non vedere il traguardo a causa del comportamento sconsiderato dei Senatori a 5 stelle che con la scusa del no al canguro (tecnica parlamentare che serviva per saltare i falsi e ostruzionisti emendamenti leghisti, i quali avrebbero portato la legge nel pantano) di fatto sono venuti meno agli impegni presi, non tanto in due anni di trattative con il Partito Democratico, quanto con le migliaia di persone che aspettano da anni di vedersi riconosciuti i propri diritti.

Alla luce di ciò, Renzi ha affermato in Assemblea che la decisione finale sarebbe stata presa oggi pomeriggio in una riunione col Gruppo PD al Senato, ma che il percorso da intraprendere, alla luce dei numeri, sarebbe stato quello di un nuovo maxi-emendamento frutto di un accordo di Governo su cui porre la fiducia; che tradotto vuol dire accordo con Alfano e addio stepchiald adoption.
Tanti gli spunti di riflessione. Non vorrei essere lungo come al solito. Proverò a riassumere:

1. Come già dichiarato più volte, il DDL Cirinnà è già un testo frutto di molteplici compromessi e deve rappresentare per i suoi contenuti il minimo sindacale per avere una riforma, di meno significa sostanzialmente far rimanere le cose così come sono;
2. L’adozione del figlio del partner non è un punto qualsiasi della legge, ma il centro. Mi si vuole far credere che esiste qualcuno disposto a mercanteggiare tra i propri diritti e quelli dei propri figli?;
3. In questo modo si assolve il 5 stelle coprendo il loro disimpegno;
4. Con la fiducia si stravolge la funzione del Parlamento;
5. Si vira anche sui diritti civili pericolosamente a Destra. Tra l’altro Alfano si era già messo l’anima in pace individuando nel Referendum la battaglia da proporre al proprio popolo e al proprio elettorato.

Alla strada chiesta dal M5S di votare tutti gli emendamenti e non arrivare di fatto alla votazione della legge per soli scopi elettorali (vedi prossime amministrative) e la strada intrapresa da Renzi di un accordo a ribasso, vi è una terza possibilità: porre la fiducia su una rimodulazione del canguro che comprendesse gli emendamenti farlocchi in stile Salvini-Calderoli, ma tenesse fuori l’art. 5, oggetto del contendere. In questo modo si sarebbero votati con libertà di coscienza i punti salienti della legge, ma soprattutto si sarebbe arrivati in tempi certi alla votazione della legge. Dico questo poiché per pura casualità ho seguito il dibattito avendo a fianco Franco Marini, che da Ex Presidente del Senato mi spiegava come quanto affermato non solo sarebbe possibile, ma quanto meno auspicabile.

In questo modo si saprebbe quale forza politica e quale parlamentare su questi temi è convintamente su posizioni riformiste e chi applica al riformismo un accento di ribasso, come se fosse possibile cambiare le cose, senza in realtà modificarle veramente.
Si faccia promotrice di questa terza strada chi nel PD si sente di Sinistra, riformista e progressista. Lo faccia nello specifico la SinistraDem. Ho visto già numerosi post e commenti, ma ovviamente non può bastare. Si chieda al Premier-Segretario di compiere i suoi doveri separatamente. Se quindi è da Premier che ha trovato la strada da intraprendere sulla Cirinnà dandone comunicazione in Assemblea, è da Segretario che deve porre la discussione nel merito in Direzione nazionale chiedendo il voto all’organo di Partito preposto.

In ultimo è scontato dire che è meglio l’approvazione della legge del niente. Che questa darà alcuni diritti a molte persone. Tuttavia il punto è capire per quanto tempo ancora una forza di centrosinistra come il PD si deve accontentare del gioco al ribasso delle forze conservatrici e per quanto ancora bisogna inseguire i bisogni del Paese anziché anticiparli.
Vi lascio perché anche questa volta sono andato lungo.
Nicola Palombo
Assemblea Nazionale PD
Coordinatore SinistraDem Molise

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1 commento

  1. diritti a costo zero
    Caro Palombo ho letto con attenzione il tuo intervento apprezzando e condividendo alcune posizioni. Un solo dubbio mi assale. Fra tante chiacchiere di DX, SX, Lega e Cinque stelle nessuno si è posto il problema di quantificare, per quanto possibile, i costi delle pensioni di reversibilità che si dovranno affrontare in breve o lungo periodo. C’è copertura finanziaria per questa operazione? Un pensionato da seicento euro al mese potrebbe capire che il mondo sta cambiando ma sicuramente non accetterà mai che le risorse economiche non vengono mai destinate a chi ha fatto tanti sacrifici e da tempo è stato dimenticato. Non parlategli del nuovo modo di “amare” e di fare “famiglia”… aumentategli la pensione!
    Che ben vengano i riconoscimenti delle coppie di fatto ma… a costo zero!