TERMOLI – In merito alla riunione convocata dall’On. Sabrina De Camillis, alle ore 15 di oggi, presso la sede del Sottosegretariato di Stato, per i Rapporti con il Parlamento a Roma, avente ad oggetto gli interventi di sistemazione del Biferno, nel tratto compreso fra la Diga del Liscione e la foce del fiume, il sindaco Basso Antonio Di Brino dichiara.

All’incontro che si è tenuto oggi a Roma, convocato dal Sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento On. Sabrina De Camillis, a seguito di una mia sollecitazione su un argomento assolutamente rilevante come quello della sistemazione degli argini del Biferno – ha dichiarato Di Brino – hanno partecipato il Sottosegretario di Stato Sabrina De Camillis, il consigliere regionale Vincenzo Cotugno, il direttore generale dell’Arpa Molise Quintino Pallante, il dirigente del Servizio regionale Opere Idrauliche e Marittime ing. Michele Biello, il segretario generale dell’Autorità di Bacino ing. Annunziata Di Niro, la dott.ssa Corbelli del Distretto interregionale delle Autorità di Bacino, oltre al sottoscritto, all’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Sabella, al consigliere Francesco Roberti e al dirigente Silvestro Belpulsi per il Comune di Termoli. Risultavano purtroppo assenti l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierpaoloper Nagni, l’assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente Vittorino Facciolla e il presidente del Cosib Luigi Mascio.

L’incontro è stato sicuramente positivo per il fatto che è stata finalmente affrontata la problematica la quale, anche secondo il parere della responsabile del Distretto delle Autorità di Bacino, è considerata come una questione molto delicata e sensibile, soprattutto in termini di responsabilità. Come temevamo, purtroppo, è stato confermato il rischio della perdita del finanziamento, con conseguenze di varia natura sia dal punto di vista prettamente economico per una regione piccola come il Molise, sia per l’incolumità delle persone in un’area vasta che non riguarda solo l’ambito territoriale termolese, ma anche quello di Portocannone e Campomarino, che nel 2003 è stato interessato dall’alluvione.

In più c’è l’aspetto legato dello sviluppo economico, perché la mancata messa in sicurezza del Biferno, in un momento di crisi e recessione, determina dei rischi maggiori e dei costi aggiuntivi per le imprese, ad esempio, per un più alto costo delle assicurazioni. Dopo l’alluvione del 2003 c’è stato un finanziamento, ottenuto nel novembre 2007; poi nel 2009 la Regione ha scelto il Cosib come Ente attuatore. Il primo problema è stato che dopo la delibera di Giunta regionale, si è scoperto che non era stata sottoscritta la convenzione tra Cosib e Regione; il progetto però è stato pagato nel mese di ottobre 2012 con 211.000 euro. La questione quindi resta in alto mare, perché dopo dieci anni dall’episodio alluvionale, non abbiamo ancora un progetto definitivo approvato. Quello che mi preoccupa di più – prosegue Di Brino – è che il tempo di ritorno, statisticamente definito, per l’evento alluvionale del 2003 è di trent’anni; dato che sono passati dieci anni si capisce come, con il passare del tempo, quella zona diventi più a rischio.

Dopo l’approfondimento di oggi su questo argomento, siamo passati ad individuare alcune possibili soluzioni; il Sottosegretario Sabrina De Camillis, infatti, ha deciso di coinvolgere il Ministero dell’Ambiente, ricevendo già una disponibilità a venire incontro alle esigenze della Regione Molise, al fine di evitare la perdita del finanziamento. In più il Consigliere Cotugno si è impegnato ad inviare già domani una nota al Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente per affrontare a livello regionale la soluzione del problema. Pur dichiarandomi soddisfatto per aver affrontato finalmente il problema – conclude Di Brino – e dando atto al Sottosegretario De Camillis per aver prontamente raccolto la mia sollecitazione, non posso fare a meno di rilevare l’assenza degli assessori regionali e, in particolare, del presidente del Cosib Luigi Mascio, il quale avrebbe tutti gli interessi a trovare una soluzione al problema. Resterò quindi preoccupato e continuerò la mia azione fino a che non avrò elementi tangibili che permetteranno di addivenire alla soluzione di questa vicenda così delicata e sensibile”.

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