Il Molise è oggi una regione fortemente indebitata, con tutti i settori chiave in deficit strutturale (sanità, trasporti, personale, spesa corrente), senza più asset industriali e produttivi, con l’economia drogata dalle continue iniezioni di denaro pubblico verso aziende decotte e con un apparato sociale statico e avezzo, perché incentivato, all’assistenzialismo. Mentre a Roma si stringevano i trasferimenti verso le regioni, il Molise ha aumentato irragionevolmente e sconsideratamente la spesa pubblica, e non per creare sviluppo virtuoso, bensì per le più bieche e vecchie politiche assistenziali. Per anni Iorio ha agito sconsideratamente, coperto dal centrodestra nazionale e da Berlusconi. Ora che il governo è diretto dai leghisti, palesemente antimeridionalista, Michele Iorio non ha più sponde e deve pagare il conto. Anzi il conto lo pagheranno i molisani, sui quali incombe l’aumento spropositato delle accise su gas, energia, carburanti, Irap e Irpef. Nè tanto meno è pensabile di tamponare momentaneamente il deficit utilizzando i vitali fondi per la crescita.
La situazione è talmente grave e degenerata che è anche difficile, a questo punto, individuare i rimedi. Se anche aumentassimo di tre volte le addizionali locali, cosa peraltro impensabile e impossibile da sostenere per imprese, famiglie e pensionati, il gettito nemmeno basterebbe a coprire il deficit sanitario. Senza giri di parole è bene che si sappia che il Molise è al capolinea. Di questo devono prenderne coscienza anche le forze sociali ed imprenditoriali, chiamate a prendere posizione in maniera ferma e netta, su quanto accade. Resta un ultimo, disperato tentativo da porre in essere per tentare di salvaguardare l’autonomia. Due-tre mesi per varare un forte piano di riduzione della spesa corrente, a partire dai costi della politica, qualificazione degli interventi per la ripresa, razionalizzazione delle uscite a partire dalla sanità. Dieci anni di inganni e di malgoverno, Iorio li può riscattare solo così, magari appellandosi alla responsabilità di tutte le forze politiche. Poi Iorio si deve dimettere. Riconfermo la mia disponibilità a mettermi al servizio dei molisani, e a partecipare a un tavolo istituzionale che nell’ambito del federalismo fiscale, possa migliorare il servizio sanitario nell’interesse dei cittadini e non della casta politica- Solo così si possono recuperare, ovviamente in parte, i danni immani che peseranno per decenni sulla comunità.
Sen. Giuseppe Astore
alla faccia della obiettività.
Caro Senatore, io penso che Lei abbia ragione nel dire che Iorio si debba dimettere, anzi insieme a Lui si dovrebbero dimettere e dovrebbero indossare la maschera della vergogna tutti quei loschi figuri che hanno accompagnato e spinto il Governatore a compiere il capolavoro dell’inefficenza politico-amministrativa. Trovo che il Dott. Iorio rappresenti la fioritura di un grande albero malato le cui radici sono costituite da quella classe politica che Lei ben conosce e di cui si vanta tanto. Un albero malato e incurabile va abbattuto e le radici estirpate, solo così il terreno sarà disponibila a far crescere nuove piante (nuona classe politica) sana e robusta. Senatore vuole un consiglio, si dimetta anche Lei e convinca quelli come Lei a fare la stessa cosa. La saluto cordialmente.
Asterix e Caius
…rimanendo nella terra di Robespierre, credo che i due personaggi siano paragonabili ad Asterix e Caius Bonus. Indovinate chi è Asterix e chi Caius?
P.S.
Questa volta Robespierre ne ha detta una giusta!
Gli Onorevoli privilegi
Che Parlamentari e Senatori godano di privilegi, non c’è dubbio! Ma l’ufficio aperto da oltre un anno a Termoli nella via XX Settembre al n.29 (in pieno centro “ellenico”) dal Senatore della Repubblica Giuseppe Astore (ex IDV ora di Costruire Democrazia), è uno dei tanti “uffici” che oggi il Quotidiano Nazionale Libero denuncia in prima pagina?
I Trattamenti economici dei Senatori:
http://www.senato.it/composizione/21593/132051/genpagina.htm