myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623
TERMOLI – “Per rispetto alla magistratura eviterò di fare richiami che possano in qualche modo interferire con le indagini”. Antonio Di Brino, consigliere comunale di minoranza e già sindaco di Termoli, iscritto sul registro degli indagati nell’ambito delle indagini in corso sul depuratore portuale della città, dice la sua sull’intera vicenda.
Con l’ex amministratore, sono stati indagati: l’attuale primo cittadino di Termoli Angelo Sbrocca, Emanuele Maria Blasetti, legale rappresentante della società Crea Gestioni srl che si occupa della gestione dell’impianto depurativo e del servizio idrico termolese, Paolo Santini responsabile territoriale della Crea Gestioni srl per la zona di Termoli, Silvestro Belpulsi, direttore dei lavori pubblici del Comune di Termoli dal 2012 al 2014, Matteo Caruso responsabile dello stesso settore municipale, Maria Grazia Cerroni Direttore del Dipartimento Arpa Molise di Campobasso e della sezione dipartimentale di Termoli.
“Avendo ricevuto la notifica dell’indagine – ha spiegato Di Brino -, dalla stessa risulta una forma di negligenza da parte dell’amministrazione e, quindi, compresa la mia rispetto al problema dell’inquinamento del porto. Tale problematica ha interessato il 2015-2016, anni successivi alla gestione da me diretta. La mia amministrazione aveva avviato le procedure per la risoluzione della questione del depuratore del porto, sia per motivi ambientali che turistica della città con due interventi: la realizzazione del depuratore del Sinarca con l’avvio ad ottobre 2013 dei lavori, la costruzione di un impianto di sollevamento a Rio-Vivo la cui progettazione era già pronta e consegnata nel gennaio 2014 dalla Crea, il progetto approvato dal Commissario prefettizio Scioli a maggio 2014 e la gara d’appalto assegnata alla impresa Cmt per 206 mila euro. Dopo di che, quei lavori non furono mai eseguiti”.
Antonio Di Brino, difeso dal penalista Giuseppe Mileti, si definisce tranquillo. “Sono convinto che riuscirò a dimostrare le mie ragioni, ho piena fiducia nella magistratura e sono convinto che questa questione non solo si risolverà ma consentirà di fare chiarezza su alcuni comportamenti che ci sono stati dopo la caduta dell’amministrazione da me seguita”.