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La conferenza di Di Giandomenico
TERMOLI – Remo Di Giandomenico lancia le proposte programmatiche per i primi 90 giorni di mandato qualora dovesse essere eletto e spiega le iniziative da attuare e soprattutto dove trovare le risorse economiche e finanziarie per risollevare la città. Nella conferenza stampa di ieri pomeriggio all’Hotel Modenese, ha lanciato l’iniziativa di una Fondazione da dedicare a Giovanni Paolo II con delle quote da poter acquistare da parte di privati, con particolare riferimento alle banche, in modo da reperire liquidità da investire in opere per la città.

 

Secondo Di Giandomenico: attraverso accorti e moderni meccanismi economici, il rilancio e lo sviluppo dell’economia – con conseguente aumento dell’occupazione – sono strettamente legati agli investimenti in beni e servizi alle imprese, alle professioni e alle famiglie. A ciò il Comune può concorrere con mezzi propri, attingendo dalle risorse rese disponibili dal proprio patrimonio immobiliare, composta da aree e fabbricati; l’utilizzo di dette risorse diventeranno fondo attivo.

Il Comune, quindi, può costituire un Fondo di Investimenti, ricavato dopo aver attuato un Piano delle Valorizzazioni immobiliari . Successivamente può affidare, ai sensi delle norme vigenti, ad un soggetto qualificato  il compito per l’istituzione, la gestione e il collocamento di quote.

Con la valorizzazione del patrimonio attraverso il Fondo, il Comune potrà:

  • Collocare quote minoritarie del pacchetto azionario e ricavare risorse immediate per investire nei processi di valorizzazione e nei servizi alle imprese, alle professioni, alle famiglie e nel sociale (scheda A, n. 4, 5, 6);
  • Programmare, pianificare e progettare la valorizzazione del proprio patrimonio, con gli strumenti disponibili previsti dalla normativa vigente, aumentandone considerevolmente il valore e la certezza di collocamento;
  • Attivare direttamente gli strumenti dettati dalla normativa vigente, quali Programmi Complessi, Piani di Recupero o più semplicemente Piani Attuativi di iniziativa pubblica (scheda A, n. 7, 8, 9, 10, 11);
  • Procedere direttamente, da solo o in partecipazione, agli investimenti incrementando ancor di più la valorizzazione patrimoniale;
  • Reinvestire in modo produttivo in attività, immobili a reddito o altro (scheda A, n. 1, 12), in modo da avere risorse economiche non esauribili (come da impresa)

I grafici che seguono servono a dare immediata visione del progetto.

Nella scheda A si è sintetizzato il descritto meccanismo dei Fondi di Investimento, mentre nelle quattro successive (scheda A.1, A.2, A.3, A.4) si è provveduto alla specificazione delle singole operazioni.

Per il Patrimonio Immobiliare del Comune si fa riferimento al conto consuntivo 2013 che risulta  del valore complessivo di € 33.285.670;  di questo si è ritenuto valorizzabile un patrimonio pari a  € 18.000.000, così diviso: aree € 7.200.000 e fabbricati € 10.800.000. (scheda B).

Nel quadro che segue (scheda C) si individua in € 200.000.000 la valorizzazione del patrimonio comunale, dettagliando separatamente il valore attuale dei fabbricati e quello delle aree e mostrando come i ricavi,  al netto, risultano sensibilmente diversi, a seconda che gli investimenti siano fatti in proprio o con partecipazioni.

Il riquadro successivo (scheda D) rappresenta una valutazione degli investimenti in beni e servizi spalmati, nei cinque anni di gestione.

L’ultimo grafico (scheda E) evidenzia l’impatto occupazionale (in termini di modalità e quantità) concretizzabile in cinque anni.

Si suggerisce un’attenta valutazione di quest’ultimo grafico, perché da solo giustifica la positività complessiva dell’utilizzo dei Fondi di Investimento e permette di affermare che questa idea progettuale può rimettere in moto l’economia locale. Abbiamo capacità e competenza per attuare tale progetto e ridare respiro economico e occupazionale alla città.

L’attuale crisi economica non consente alternative; ovviamente la politica – quella buona e propositiva – deve fare la sua parte.