Secondo Di Giandomenico: attraverso accorti e moderni meccanismi economici, il rilancio e lo sviluppo dell’economia – con conseguente aumento dell’occupazione – sono strettamente legati agli investimenti in beni e servizi alle imprese, alle professioni e alle famiglie. A ciò il Comune può concorrere con mezzi propri, attingendo dalle risorse rese disponibili dal proprio patrimonio immobiliare, composta da aree e fabbricati; l’utilizzo di dette risorse diventeranno fondo attivo.
Il Comune, quindi, può costituire un Fondo di Investimenti, ricavato dopo aver attuato un Piano delle Valorizzazioni immobiliari . Successivamente può affidare, ai sensi delle norme vigenti, ad un soggetto qualificato il compito per l’istituzione, la gestione e il collocamento di quote.
Con la valorizzazione del patrimonio attraverso il Fondo, il Comune potrà:
- Collocare quote minoritarie del pacchetto azionario e ricavare risorse immediate per investire nei processi di valorizzazione e nei servizi alle imprese, alle professioni, alle famiglie e nel sociale (scheda A, n. 4, 5, 6);
- Programmare, pianificare e progettare la valorizzazione del proprio patrimonio, con gli strumenti disponibili previsti dalla normativa vigente, aumentandone considerevolmente il valore e la certezza di collocamento;
- Attivare direttamente gli strumenti dettati dalla normativa vigente, quali Programmi Complessi, Piani di Recupero o più semplicemente Piani Attuativi di iniziativa pubblica (scheda A, n. 7, 8, 9, 10, 11);
- Procedere direttamente, da solo o in partecipazione, agli investimenti incrementando ancor di più la valorizzazione patrimoniale;
- Reinvestire in modo produttivo in attività, immobili a reddito o altro (scheda A, n. 1, 12), in modo da avere risorse economiche non esauribili (come da impresa)
I grafici che seguono servono a dare immediata visione del progetto.
Nella scheda A si è sintetizzato il descritto meccanismo dei Fondi di Investimento, mentre nelle quattro successive (scheda A.1, A.2, A.3, A.4) si è provveduto alla specificazione delle singole operazioni.
Per il Patrimonio Immobiliare del Comune si fa riferimento al conto consuntivo 2013 che risulta del valore complessivo di € 33.285.670; di questo si è ritenuto valorizzabile un patrimonio pari a € 18.000.000, così diviso: aree € 7.200.000 e fabbricati € 10.800.000. (scheda B).
Nel quadro che segue (scheda C) si individua in € 200.000.000 la valorizzazione del patrimonio comunale, dettagliando separatamente il valore attuale dei fabbricati e quello delle aree e mostrando come i ricavi, al netto, risultano sensibilmente diversi, a seconda che gli investimenti siano fatti in proprio o con partecipazioni.
Il riquadro successivo (scheda D) rappresenta una valutazione degli investimenti in beni e servizi spalmati, nei cinque anni di gestione.
L’ultimo grafico (scheda E) evidenzia l’impatto occupazionale (in termini di modalità e quantità) concretizzabile in cinque anni.
Si suggerisce un’attenta valutazione di quest’ultimo grafico, perché da solo giustifica la positività complessiva dell’utilizzo dei Fondi di Investimento e permette di affermare che questa idea progettuale può rimettere in moto l’economia locale. Abbiamo capacità e competenza per attuare tale progetto e ridare respiro economico e occupazionale alla città.
L’attuale crisi economica non consente alternative; ovviamente la politica – quella buona e propositiva – deve fare la sua parte.