Se fossi stato presente avrei potuto esprimere le mie considerazioni, che sono le seguenti: pur essendo d’accordo sulle peculiarità e unicità del nostro Istituto Agrario, oggi purtroppo i numeri contano, e ben se ne sono resi conto altri paesi del circondario che hanno preferito costituire poli scolastici totalmente verticalizzati, piuttosto che garantire dirigenze a tempo determinato, preludio di accorpamenti con istituti di altri paesi in tempi brevi. A Larino non vi è solo l’Istituto Agrario, che è vero potrebbe ottenere la deroga alla legge dei numeri, ma ci siamo chiesti a discapito di chi? L’Istituto Superiore D’Ovidio (Liceo) già adesso non rispetta i numeri per l’autonomia dirigenziale e dovrebbe essere accorpato con istituti di altri paesi, quindi quale soluzione più logica che accorpare i due Istituti di Larino, anche se questo comporta la perdita non della scuola ma del solo dirigente, che tra l’altro a me risulta intenzionato a prossimo pensionamento.
A proposito della totale diversità dell’offerta formativa dei due istituti, essa mi risulta sia determinata dal collegio dei docenti, altre sono le mansioni del dirigente. Inoltre, sono convinto che l’accorpamento proposto potrà portare ad una tranquillità programmatoria che permetterà uno sviluppo quantitativo e qualitativo di entrambe le scuole, non più costrette a rincorrere i numeri per la sopravvivenza.
Non vorrei che, come al solito, il voler preservare tutto oggi ci porti a non avere più niente domani, esempio ne sia la vicenda dell’Ospedale Vietri. Mi auguro che questa vicenda faccia riflettere sia chi decide di chiamarmi in causa dando per scontato che le sue idee siano anche le mie, sia chi decide di evitare il mio coinvolgimento nelle riunioni che riguardano il territorio che mi ha eletto, ultimo ulteriore esempio la riunione del 2 agosto presso il Comune di Larino tra l’Assessore Provinciale Spina e i sindaci di Larino e Rotello relativa ai problemi della viabilità. Non so quali siano stati gli impegni presi dall’Assessore Spina in detta riunione, il loro mancato rispetto non potrà certamente essere a me addebitato. Nel mio ruolo di consigliere provinciale di “ex maggioranza” potrò però essere testimone tra i miei concittadini di ciò che l’Assessore Spina e il Presidente D’Ascanio avranno o non avranno fatto per loro. L’assessore Comunale Starita e la sua maggioranza avranno invece sempre in mano la carta della Regione presso cui far valere i propri diritti, proprio come per l’Ospedale Vietri!
Il Consigliere Provinciale
Antonio Di Bello