“Le parole pronunciate dal Papa, in occasione della sua visita a Termoli sono messaggi che meritano attenzione e studio per rivelare tutta la loro dimensione di fede, di umanità e di speranza per la costruzione di una società più giusta al servizio della persona umana _ ha dichiarato Remo Di Giandomenico allora Sindaco di Termoli _. Ricordo bene quando Giovanni Paolo II, rivolgendosi a coloro che rivestivano incarichi pubblici, auspicò che la sua presenza potesse servire da stimolo per l’assunzione di nuove responsabilità per la crescita culturale, morale ed economica dell’intera umanità”.
19 marzo 1983 – Il saluto del Sindaco Di Termoli a Papa Giovanni Paolo II
“Beatissimo Padre, Termoli accoglie e saluta con entusiasmo e con fede il Successore di Pietro che, come gli Apostoli, viene dal mare. Da questo stesso mare, che per secoli e generazioni ha costituito fonte di vita e di avventura giornaliera, sono giunte alla nostra venerazione le sacre Spoglie di San Basso e di San Timoteo. Le nostre genti, da sempre legate dal vincolo della fede, si riconoscono ancora di più oggi nel solco che la Santità Vostra intrepidamente lascia per le strade del mondo a difesa dell’uomo e soprattutto dei più deboli e degli oppressi. E’ questa la strada che apre il cuore alla speranza, che individua nuovi orizzonti di convivenza, che coglie l’ansia profonda delle nuove generazioni, rivolta non solo ad una offerta di servizio per i propri fratelli, ma soprattutto allo sviluppo integrale della persona umana. La stessa ansia e una tenace volontà di progresso percorrono e pervadono la nostra comunità, impegnata in un difficile lavoro di crescita civile ed economica, legata saldamente alle radici religiose della propria storia, in cui si uniscono promozione sociale ed elevazione spirituale.
La Santità Vostra incontra oggi un popolo che lavora e che ha tutti i problemi di questo difficile momento: dai giovani che vedono incerto il loro futuro di operai che temono il domani; dai pescatori che affrontano con dura fatica il mare agli artigiani che difendono antiche tradizioni; dagli agricoltori dediti al lavoro dei campi, ai commercianti, agli operatori turistici, a tutti gli altri lavoratori fino agli anziani spesso dimenticati e alle donne impegnate nel delicato ruolo domestico.
Qui, Beatissimo Padre, è tutto un Popolo che apre il cuore a Cristo e alla parola di Pietro, nella speranza del futuro, con la consapevolezza che l’avvenire viene costruito dall’impegno e dal lavoro di oggi. Siamo stretti tutti attorno alla Vostra Persona e, nel confermare filiale devozione, Vi ringraziamo per questo splendido dono che avete voluto riservare a Termoli ed al Molise. La nostra generazione scolpisce, in questi momenti, nel proprio cuore, l’immagine ed il volto della Santità Vostra; le generazioni future, leggendo il nome di Giovanni Paolo II impresso nel quartiere e nella grande piazza dove fra poco sarà celebrata la S. Eucarestia, avranno la certezza di questo storico avvenimento ed il conforto per camminare sempre di più sulla strada della verità, della giustizia e della pace”.