E la necessità di avere al più presto una infrastruttura a disposizione è riemersa in un modo particolare, poche settimane fa quando l’emergenza idrica, a causa di valori non a norma dei trialometani cancerogeni nell’acqua del Liscione in depurazione.
Per tanti giorni i cittadini del basso molise hanno dovuto fare a meno dell’acqua proveniente dal potabilizzatore a valle dell’invaso del Liscione. Da troppo tempo, a quanto pare, si trascina la questione legata alla realizzazione dell’aquedooto molisano centrale che porterà in basso molise l’aqua del Matese. Lo stesso sindaco di Termoli Di Brino, proprio durante l’emergenza idrica, ha riportato alla luce la necessità di realizzazione dell’acquedooto sperando che non sia una “chimera”.
Antonio Fasciano ,presidente del C.T.A.M. COMITATO TUTELA ANBIENTE MARE, ha fatto un giro lunghissimo nel territorio basso molisano e non solo e sui terreni, posizionati, ben in ordine, ha trovati tubi, tubie ancora tubi. Sarebbero proprio i tubi per la realizzazione dell’acquedotto ma il completamento dell’opera appare ancora lontano. Come mai siamo ancora in questa situazione? Cosa ci fanno tutti quei tubi posizionati su tanti terreni? Cosa sta succedendo”? Sono solo tre delle domande che Fasciano si fà. Ma vuole delle risposte . E’ il caso, e Fasciano lo evidenzia, che l’acquedotto trovi compimento. Dalle parole ai fatti, quelli che restano.