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Il primo cittadino chiarisce i “retroscena” della riunione con i dirigenti dello stabilimento automobilistico termolese


TERMOLI _ Fiat di Termoli: tutti contro la visita di Di Brino allo stabilimento automobilistico. Prima la Fiom-Cgil Molise, che ha puntato il dito contro il primo cittadino termolese accusato di aver incontrato alla «chetichella» i dirigenti dell’impianto, ed ora l’Odg di Monaco della minoranza in consiglio regionale che chiede «lumi» sulla stessa riunione. Il documento è stato presentato dal neo consigliere regionale di Sel. Con l’Odg si chiede al primo cittadino: «di rendere partecipe l’intero Consiglio Comunale, rappresentante tutta la collettività cittadina sulle rassicurazioni fornite agli organi di stampa in merito al futuro produttivo del sito industriale termolese. Si chiede di informare anche le organizzazioni di categoria al fine di rassicurarne le maestranze e le loro famiglie, attraversate in questi frangenti da situazioni difficili».

Sulla vicenda che sta assumendo toni sempre più elevati, è stato interpellato da Il Tempo Molise, il Sindaco il quale chiarisce cosa sia effettivamente accaduto. «Ho avuto una richiesta da parte della Lai con i quali ci sono stati degli incontri nelle ultime settimane – ha spiegato il primo cittadino – e sono stato invitato a visitare le aziende del Consorzio industriale. Da tempo avevo in mente di andare in Fiat a visitare lo stabilimento e così ho fatto prendere contatti dalla mia segreterìa con i dirigenti che mi hanno fissato un incontro la settimana scorsa ma ciò è avvenuto prima che si sapesse della visita del segretario nazionale della Fiom-Cgil Landini. Il mio appuntamento era precedente.

Ritengo legittimo, anzi doveroso da parte del sindaco che rappresenta la città sul cui territorio insiste questa azienda, conoscere tale realtà per il Basso Molise e la stessa città di Termoli visto che migliaia di persone lavorano in questa impresa. Non ci vedo nulla di male in questa mia visita all’azienda». Secondo Di Brino si è trattata di un appuntamento interlocutorio. «Ho chiesto al direttore dello stabilimento che tipo di produzione veniva effettuata allo stabilimento – spiega ancora il primo cittadino – perchè quando ero consigliere regionale discutemmo dell’arrivo della produzione del cambio M40 e ricordo che all’epoca mi impegnai a sollecitare l’erogazione dei risarcimenti dei danni da alluvione che costituivano un elemento a favore dell’atterraggio di questa produzione alla Fiat – ha detto ancora il Sindaco –. In quella fase mi adoperai molto e chiesi qual’erano le produzioni su Termoli.

Oggi, a distanza di qualche anno, mi sono informato sugli attuali volumi produttivi e considerando il motore fire un prodotto che monta su tutte le auto, mi sono sentito rasserenato di questo. Non abbiamo assolutamente affrontato la questione del Piano industriale perchè io non sono tenuto a conoscerlo nè loro a comunicarmelo. Il fatto di sentirmi tranquillizzato è riferito ad una mia deduzione e riflessione ascoltando i dati della produzione attuale del motore fire e dei cambi. Certamente – ha concluso infine il sindaco di Termoli – non mi aspettavo una tale strumentalizzazione ma un maggior rispetto dei ruoli in quanto come sindaco ho tutto il diritto di visitare un’azienda del territorio». Il primo cittadino smorza dunque le polemiche create dal centrosinistra, definendo le parole dell’opposizione degli sterili attacchi.