TERMOLI _ Filippo Monaco, consigliere comunale di minoranza, ribatte al Sindaco Antonio Di Brino sui conti del Comune di Termoli.
“L’Amministrazione di cui ho fatto parte ha sempre chiuso gli esercizi finanziari con il totale reintegro dell’anticipazione di cassa, senza mai lasciare alcuno scoperto con la tesoreria comunale _ si legge nella nota di Monaco _; a questo proposito, è sufficiente andare a leggere i precedenti conti consuntivi, tutti regolarmente approvati.
Il sindaco Di Brino, piuttosto, spiegasse ai cittadini di Termoli quali sono i 10 milioni di debiti avuti in eredità in modo da consentire a tutti di capire la loro esatta provenienza e di comprendere egli stesso che le ragioni di un certo tipo di indebitamento vanno ricercate evidentemente in chi oggi siede al suo fianco e che in passato ha avuto certamente le proprie responsabilità nella gestione della cosa pubblica a Termoli!
La nostra Amministrazione, invece, ha dovuto riconoscere debiti per oltre 2 milioni di euro, derivanti dalle gestioni poco accorte delle amministrazioni che si sono susseguite alla guida della città negli anni 80. La correttezza contabile, sempre presente nel nostro lavoro, è stata dimostrata, tra l’altro, vincolando l’avanzo di amministrazione: – nel 2007 per € 2.800.000,00 necessari, allora, per la copertura del debito derivante dalla sospensione dei contributi a favore dell’INPDAP; – successivamente, nel 2008, vincolando ancora l’avanzo per € 5.400.000,00.
Questi numeri sono chiaramente consultabili nei rendiconti da noi approvati con le relative delibere consiliari nn. 46/2007 e n. 61/2009 e chi mastica minimamente di contabilità comunale potrebbe aiutare il Sindaco Di Brino a capire meglio e ad evitare di fargli dire qualche sciocchezza in meno, nell’interesse di tutti! Mi dispiace, a questo punto, dover mettere il dito nella piaga dell’attuale gestione finanziaria del nostro Comune, perché, purtroppo per Di Brino, il suo operato è assolutamente disastroso per ciò che riguarda la tenuta della stabilità dei conti pubblici. Infatti, è appena il caso di ricordare al nostro sindaco, troppo spesso distratto, che in maniera fin troppo allegra ha consumato ben 3.000.000,00 di euro relativi a riscossione di tributi dell’anno 2009 (tassa rifiuti) per pagare le forniture di una gestione finanziaria disastrosa dell’anno corrente.
Per dovere di chiarezza preciso che questi tre milioni relativi al 2009 sarebbero serviti per coprire le spese del 2009, che anche se posticipate, per nulla hanno influito sulle casse comunali durante questo suo primo periodo di mandato. Quanto all’anticipazione di cassa, penso che sia utile ribadire che l’importo anticipato dalla banca è sempre stato reintegrato con puntualità, alla fine di ogni esercizio finanziario. Sarebbe il caso, invece, di conoscere a quanto ammonta il debito verso i fornitori per il solo 2010, perchè penso, con ragionevole certezza, che per coprirlo non basterà l’anticipazione di 7.000.000,00 di euro che di Brino si ostina a dire di non aver utilizzato.
Naturalmente, sarebbe interessante far conoscere ai nostri cittadini a quanto ammontano gli interessi per i ritardati pagamenti! Sono convinto, infatti, che gli accorgimenti finanziari messi in atto da Di Brino e dalla struttura sono utili solo ad ipotecare l’uso delle risorse future per far fronte alla copertura delle spese attuali. Il conseguente mancato pagamento, unito alla incapacità ad assumere degli impegni di spesa forse è soltanto un marchingegno finanziario per dimostrare, in modo piratesco, il rispetto del patto di stabilità.
In conclusione, ribadisco che il debito nei confronti dell’INPDAP era conosciuto nel suo esatto ammontare già al momento della ricognizione degli equilibri di bilancio e, successivamente, in sede di approvazione dell’assestamento. Per queste ragioni, quel debito doveva essere riconosciuto a tutti gli effetti, giuridicamente e contabilmente. Ma di tutto questo, d’ora in avanti, si occuperà la Corte dei Conti.”