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Video Intervista.

Paolo Frattura
TERMOLI – Nessuna chiusura, nessuna soppressione”. Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, smonta in maniera netta e definitiva le polemiche scaturite dal processo di riorganizzazione degli uffici regionali sul territorio e concentrate in particolare sulla città di Termoli. “Stiamo procedendo – spiega il governatore Frattura –, a un’azione di riordino immobiliare, in base al quale crediamo giusto, perché vogliamo mantenere fede all’impegno preso con i nostri cittadini, dismettere le sedi in affitto per avvalerci, laddove possibile, di quelle di nostra proprietà.

Al pari di questa prospettiva, nel lavoro congiunto con il vicepresidente Michele Petraroia e tutti i consiglieri di maggioranza, stiamo valutando la possibilità di condividere le strutture che le diverse amministrazioni pubbliche potranno metterci a disposizione a titolo gratuito. Per il medesimo fine, il risparmio, stiamo rescindendo i contratti di fitto in essere per stipularne di nuovi a prezzi decisamente inferiori, così come ci indica la norma”.

Quello che ci interessa, essendo per noi prioritario, – evidenzia il presidente –, è assicurare servizi efficienti ai cittadini, alle associazioni, alle imprese, agli utenti tutti, in una sana logica di contenimento della spesa pubblica.

Tutto questo è possibile e dovuto attraverso un’attenta, ragionata e virtuosa nuova articolazione della macchina amministrativa regionale. Articolazione che passa anche per il recepimento, ci auguriamo quanto più condiviso, di una diversa distribuzione degli uffici per rappresentare la giusta sintesi tra le istanze degli utenti e quelle del nostro personale impiegato”.

Siamo convinti – conclude Frattura, che nessuno ci accuserà di chiusure e soppressioni inesistenti di fronte alle scelte prese, che, in una declinazione diversa e innovativa della nostra presenza sul territorio molisano, sapranno garantire efficienza e risparmio a beneficio di tutti”.

2 Commenti

  1. Era ora, avanti così. Ora Basta!
    I tempi non consentono più sprechi di alcun natura, oltre al risparmio per il fitto di € 184.000 annuo, si deve considerare anche il risparmio di altre spese relative alle utenze: riscaldamento, luce, vigilanza, acqua, rifiuti, ecc che ammontano almeno ad altri 100.000 €. I dipendenti ormai devono rendersi conto che non è ammissibile ciò quando altri dipendenti di strutture e attività private hanno avuto ed avranno anche per il prossimo anno e a seguire la penalizzazione della cassa integrazione e a seguire il licenziamento. Non è più giustificabale queste spese con pseudi servizi ai cittadini. Invito a vedere effettivamente quanti semplici cittadini si recano in questi uffici: il numero risulterà risibile, tolto pochi cittadini che vanno negli uffici dell’agricoltura, per gli altri settori è “zero”. In questi uffici, ci sono più capi che impiegati: sono capoufficio di se stessi! è inammissibile.Ora basta!