CAMPOBASSO _ Oggi è stata la giornata nera del trasporto ferroviario molisano. Per molte ore la rete per Napoli e per Roma è rimasta chiusa. Diversi treni sono stati soppressi e si è dovuto far ricorso al servizio sostitutivo con i bus. Un palliativo poco soddisfacente per l’utenza che si è vista soppressi alcuni treni e ha dovuto attendere diverse ore la ripartenza. Oggi il caso ha voluto che si verificasse una specie di redde rationem , per cui, in un sol colpo, Trenitalia ha visto , già a partire da ieri sera, maturare una vera debacle, nella quale il caso ci ha messo lo zampino, ma solo come condimento di una situazione che non è più sotto controllo. Stamattina, il Minuetto Campobasso – Roma ha avuto un guasto tecnico per cui si è fermato sulle rotaie a Carpinone per circa tre ore. Ciò ha comportato il blocco di tutti i treni per Roma, Cassino e Napoli. Alcuni sono stati soppressi, altri effettuati con servizio sostitutivo su bus.

Inoltre dalla stazione di Campobasso non è potuto partire il Minuetto delle ore 14,15 , perché posto sotto sequestro a Roma per un incidente mortale; né si è potuto ottenere un treno sostitutivo dalla officina di Benevento, dalla quale dipende il Molise, perché la linea è interrotta da una frana e il servizio viene svolto con il servizio sostitutivo. Dalle notizie riportate viene fuori uno scenario desolante che non è solo di grande inefficienza, ma perfino di inettitudine. Certi problemi, ciò che può accadere, si deve anticipare, si deve prevedere per tempo. Non ci si può sempre affidare allo stellone e augurarsi che le disfunzioni si verifichino una alla volta; quando poi si cumulano è il caos, come nella giornata di oggi. Velardi è intervenuto con la massima decisione ed ha chiesto un incontro urgente con l’amministratore delegato di Trenitalia, l’ing. Soprano.

Sul tavolo c’è la proposta di restituire la delega allo Stato, perché le nostre ferrovie regionali stanno scontando troppo disinteresse dei vertici dell’Azienda , lo smantellamento delle strutture locali di manutenzione dei treni e di controllo della rete; la suddivisione delle competenze far i compartimenti di Napoli e di Bari; l’assenza cronica di investimenti risolutivi. Una rete ferroviaria ferma a tanti decenni fa; ma anche un sistema locale che invece di essere mantenuto in efficienza, se non potenziato, viene ,a piccoli passi, progressivamente smantellato.

“La situazione – ha dichiarato Velardi – non è più sostenibile. In assenza di certezze e di passi concreti da parte di Trenitalia, proporrò al Governo regionale la restituzione della delega allo Stato. Posso capire,ed è successo diverse volte, che gli incidenti e i casi fortuiti possano accadere. Non sono fra quelli che vanno sempre contro le Ferrovie ed, anzi, in più occasioni ho difeso Trenitalia. Ma quando gli incidenti, gli inconvenienti, i disguidi diventano quasi quotidianità e poi, come nella giornata di oggi, si cumulano in più luoghi della rete e con una preoccupante ripetitività, allora bisogna prendere atto che il sistema non funziona e che si sono aperte crepe che rischiano di procurare una voragine.

I cittadini del Molise sono utenti come tutti gli altri. Le Ferrovie stanno dimostrando disinteresse per il trasporto locale, prevalentemente di studenti e lavoratori pendolari, per privilegiare investimenti sulla lunga percorrenza e l’alta velocità. Ad oggi non ancora vengono mantenute le promesse , dell’anno passato, sull’acquisto dei treni nuovi per i pendolari . Questo per non parlare degli investimenti sulla rete, dal momento che, nel Molise, RFI sembra optare solo per la manutenzione delle rete esistente. Oggi non mi sento più di portare avanti una difesa delle Ferrovie: vengano fuori le responsabilità e si assumano impegni concreti per evitare questa caduta verso il basso della qualità del servizio”.

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