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Giulio Rivera
GUGLIONESI _ Noi italiani uniti a festeggiare i 150 Anni dell’Unità d’Italia, un arco di tempo legato alla storia del paese fatta di tante storie di uomini e donne che hanno lottato e profuso tutte le loro energie e intelligenze per un fine comune: riunire sotto un’unica bandiera il popolo italiano spinto dallo stesso intento di costruire un’ Italia Unica, Indipendente, Repubblicana. Non solo i Mazzini, i Garibaldi e i Cavour si sono distinti in questa ardua impresa ma anche una moltitudine di uomini e donne comuni che con le loro azioni si sono resi protagonisti della storia delle varie realtà paesane costruendo la storia dei loro paesi con l’esempio, una vita di sacrificio, di lavoro e piena di ideali da realizzare, in primis, l’ideale di libertà.

Per la nostra piccola realtà di Guglionesi un paese molisano situato su una collina che abbraccia un panorama stupendo, dal Gran Sasso alla Maiella alle Tremiti e al Gargano, la vigilia del 17 marzo 2011 è legata al ricordo di una giovane guardia di Pubblica Sicurezza, Giulio Rivera, che a soli 23 anni ha perso la vita nell’ agguato di via Fani a Roma per fare da scudo ad un personaggio illustre della storia italiana, Aldo Moro, rendendosi così, suo malgrado, protagonista della nostra storia.

Quel giorno, nel suo abituale servizio di scorta, ha perso la vita per un grande uomo che era anche suo amico, mettendo in atto la massima del Vangelo “Non c’è amore più grande che dare la vita per gli amici”. Un vincolo di amicizia che si è perpetuato nel tempo ed oltre con la vicinanza, la stima, la fratellanza dei figli di Aldo Moro, in particolare di Agnese Moro, che nella discrezione più assoluta fa sentire costante la sua presenza ai famigliari di Giulio e conforta sua madre ultra novantenne che ancora in lacrime piange la morte del giovane figlio. Una vigilia per noi compaesani, 16 marzo 2011, molto sentita, ripercorrere la vita di un bambino destinato a diventare uomo e a dare la giovane vita per uno scopo più alto. GUGLIONESI saluta commossa il suo “Figlio”. Adele Terzano

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