La rimessa, dunque, era considerata un punto strategico per Felice Ferrazzo il cui figlio Eugenio è stato arrestato il 25 maggio scorso nel maxi blitz dei Carabinieri a San Salvo dove è stata smantellata una raffineria di cocaina collegata alla ‘Ndrangheta. Nell’operazione fu ammanettato Eugenio Ferrazzo, alias “Roberto il calabrese”, 33 anni, la moglie Maria Grazia Catizzone, 28 anni, entrambi crotonesi domiciliati a Campomarino.
Nel centro abruzzese furono sequestrati 2,5 chili di cocaina, materiale chimico per la raffinazione e 5 pistole. Dunque per la Polizia di Termoli le partite di droga venivano temporaneamente nascoste nel “magazzino” termolese prima di approdare altrove. Gli inquirenti non escludono che il buco alla porta d’ingresso del garages sia stato fatto per rubare la droga presente all’interno. La Polizia di Termoli, dopo aver “beccato” nella notte di ieri l’altro a Milano Felice Ferrazzo, sono sulle tracce dei complici di dell’ex capo del clan Misurata di Crotone, protagonista negli anni ‘90 di una atroce serie di delitti e di investimenti di capitali all’estero.
L’inchiesta, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Larino Susi, prosegue a tutto campo ed a 360 gradi su tutto il territorio nazionale. La banda, sempre secondo gli investigatori, si stava preparando per qualche assalto al portavalori. Il ritrovamento di lacrimogeni, passamontagna, i fucili ed alcuni arnesi da scasso sono indicati per tale tipo di operazioni. Nelle prossime ore, comunque, potrebbero già esserci nuovi quanto eclatanti sviluppi della vicenda che promette altri colpi di scena.
