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I vertici del Pd
CAMPOBASSO _ “Come purtroppo è accaduto in passato, in occasione di altre competizioni elettorali, sia comunali che regionali, anche stavolta, per la Provincia di Campobasso, registriamo e denunziamo pubblicamente, con dispiacere, preoccupazione e delusione, il rischio concreto che nella compilazione delle liste a sostegno della candidatura di Rosario De Matteis si ravvisino ipotesi che possono alterare e dunque inquinare il diritto di elettorato attivo e passivo dei cittadini della Provincia di Campobasso e quello di tutti i cittadini ad una competizione libera e non condizionata da altri fattori, che al di là della eventuale rilevanza penale, ricordano molto da vicino fattispecie riconducibili al voto di scambio”.

Così i segretari regionali dei partiti e delle liste che sostengono la candidatura alla carica di Presidente della Provincia di Micaela Fanelli.  “Anche in passato abbiamo segnalato la prassi deteriore, ancorché ormai consolidata, che l’incarico di stilare le liste dei partiti di centrodestra vengano puntualmente assegnate a soggetti titolari di rilevanti responsabilità ed incarichi pubblici, nonché titolari di veri e propri poteri di gestione di ingenti somme di denaro pubblico nei diversi settori dell’amministrazione pubblica, siano essi assessori regionali, siano essi presidenti e commissari di enti e società regionali. E’ solo il caso di ricordare che il segretario provinciale del PdL è commissario straordinario dello Iacp, il segretario regionale di Molise Civile è il Presidente di Molise Acque, il responsabile di Progetto Molise è il responsabile dell’ufficio prevenzione della Regione, lista quest’ultima a cui sembrerebbe contribuire anche il sub commissario alla ricostruzione post sisma, per non parlare dell’Udc, il cui segretario regionale è presidente della Fin Molise, ovvero di Democrazia popolare che è il direttore generale della stessa finanziaria regionale. Nulla di strano, se non fosse che da indiscrezioni risulta che numerosi dei candidati delle predette liste siano soggetti direttamente o indirettamente riconducibili agli enti – pubblici, non certo privati e men che meno partitici!!!- di cui gli stessi referenti politici sono titolari per effetto di nomine ed incarichi conferiti fiduciariamente dal Presidente della Regione.

Al di là della eventuale responsabilità penale, che non compete di certo ai sottoscritti sindacare, resta il problema politico: se, ad esempio, fosse candidato un componente del CdA della Fin Molise, e magari proprio nella lista il cui responsabile è proprio il direttore generale, si porrebbe il tema della inopportunità oppure no? Se tra i candidati della lista capeggiata dal commissario IACP ci fossero soggetti titolari di incarichi pubblici conferiti proprio dallo stesso soggetto, ovvero ai quali è previsto come imminente un rinnovo di contratto, si porrebbe un problema di opportunità oppure no? Si tratta di esempio paradigmatici di una impropria commistione tra ruoli e denari pubblici e incarichi, pur legittimi, partitici, per definizione privati, in grado di alterare e condizionare il libero esercizio del diritto di elettorato attivo e passivo.” “Rivolgiamo l’invito anche all’IDV e agli autoconvocati di condividere questa denunzia pubblica, al fine di consentire ai cittadini molisani di rivendicare il diritto ad essere cittadini e non sudditi”.

DANILO LEVA PD, MAURO NATALINI SEL, MARCELLO MINISCALCO PSI, GIANNI MONTESANO PDCI, MASSIMO ROMANO COSTRUIRE DEMOCRAZIA