Astore non ci sta a veder preso in giro il suo Molise, vuole che ci sia la massima correttezza nelle procedure, il massimo rispetto per le persone ma soprattutto chiede a gran voce di non abbandonare questa Regione: “Il Presidente Berlusconi, che dice di tenere tanto a cuore questa nostra Regione, è venuto tante volte nel mio paesello che è stato ricostruito e “sta per essere completato d’oro”. Ma esiste un cratere; esiste gente a distanza di 4 o 5 chilometri, che vive ancora nelle famose capanne di “legno”, tanto note. Questo nuovo modello Molise dov’è? Il paese simbolo del terremoto ha completato la ricostruzione ma altri 14 Comuni e l’intera Provincia di Foggia attendono ancora la ricostruzione, i cosiddetti progetti di classe A”.”Con l’emendamento 8.7 chiediamo di non fermare la ricostruzione per le cosiddette classi A (ci sarebbero poi le classi B e le classi C).
Se non riuscirete ad intervenire con questo provvedimento penso sarete in grado di farlo con altri provvedimenti, perché ormai la ricostruzione è bloccata poiché nel 2009 questo Governo, per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, non ha stanziato una lira per continuazione della ricostruzione a seguito di un terremoto che ha destato veramente tanto clamore nell’opinione pubblica per la vicenda della morte dei 27 bambini nella scuola di San Giuliano di Puglia”.
E sulla questione ancora aperta della restituzione dei tributi e contributi, il senatore, presentando l’ordine del giorno G8.100, l’esponente dell’Idv ha chiesto “al Governo di compiere il proprio dovere, cioè fare un’ordinanza di protezione civile, una circolare interpretativa del Governo in cui si sottolinei all’INPS che si tratta di provvedimenti del Governo assunti per via legislativa. Pochi giorni fa è stato approvato un provvedimento che deve essere rispettato! Il vantaggio dei tributi e dei contributi non è soggetto al danno. Signor Presidente, la questione riguarda anche la sua Regione, perché vi sono circa 10.000 contenziosi presso alcuni tribunali della Sicilia. La legge 24 febbraio 1992, n. 225, che istituisce il Servizio nazionale della protezione civile fissa alcuni punti cardine e dà la possibilità al Governo, tramite ordinanza, di regolamentare questi aspetti.
Non deve accadere che un ente controllato dallo Stato possa mettere veramente nei guai interi popolazioni e soprattutto imprenditorie del Nord e del Sud, che per avere possibilità di accedere a contratti pubblici hanno bisogno del famoso documento unico di regolarità contributiva (DURC) che l’INPS non concede”.
Caro Peppino da quando stai a Roma ti interessi esclusivamente dei problemi delle zone del cratere. Ti invito ad allargare le tue vedute e ad interessarti anche per i gravi problemi che abbracciano gli altri settori.soprattutto l’agricoltura che sta’ precipitando.