LARINO _Larino Viva non ha aderito al comitato nato qualche giorno fa ed ha preso l’iniziativa, con le altre forze di opposizione, di un incontro mercoledì alle ore 18 presso l’Hotel Campitelli con i cittadini e quanti vogliono capire le possibilità che ci sono, non solo di salvare il nostro ospedale, ma di programmare il suo futuro. Un futuro capace di dare risposte puntuali alla domanda di salute dei cittadini del comprensorio e del Molise, ma che serve, anche, per rilanciare la voglia di Larino di tornare ad essere utile e fondamentale per l’economia, la politica, la società e l’immagine del Molise.
Il messaggio riportato da un volantino diffuso domenica, firmato dai consiglieri della opposizione, Cataffo e Di Lena di Larino Viva, Di Bello dell’Idv e Pizzi del Pd, e posto all’attenzione dei cittadini di Larino, ha l’intento di fare chiarezza sui comportamenti del sindaco e della sua maggioranza, della on. De Camillis, e non su chi ha messo in piedi un comitato che rischia di coprire le colpe di chi governa la città, la Regione o rappresenta a Roma questa nostra realtà.
Per chi ha il gusto della politica appare evidente il capovolgimento dei ruoli tra un comitato spontaneo, improvvisato, e il governo di questa nostra città. Giardino e la sua maggioranza, in pratica, invece di prendere in mano la situazione (così come più volte suggerito da Larino Viva), si copre delle iniziative del comitato, dando spazio a commenti poco positivi per chi è stato chiamato a difendere, ancor prima di governare, questa città; a improvvisazioni e, ciò che è peggio, a divisioni, proprio nel momento in cui c’è bisogno dell’unità, sia di Larino che del suo circondario.
La sola unità, compattezza e senso di responsabilità, che ha ragione di essere per un problema grande, che tocca tutti i cittadini e non solo una parte, è quella che può (deve) esprimere la rappresentatività costituita dei cittadini di Larino, il Consiglio comunale. In questo senso la richiesta dei consiglieri di opposizione di una convocazione urgente del consiglio comunale aperto per arrivare alla approvazione, all’unanimità, di una proposta.
Per quanto riguarda noi di Larino Viva e le altre forze dell’opposizione, siamo pronti a mettere, ancora una volta, a disposizione la nostra proposta, quella da tempo presentata, che è stata fatta propria dal capogruppo del Pd al consiglio regionale, Petraroia, e dal consigliere di maggioranza, già assessore alla sanità, Chieffo, che ha introdotto alcuni emendamenti, voluti (dicono), dal sindaco di Larino e dalla sua maggioranza.
Non andare alla convocazione del Consiglio comunale, o, anche solo ritardare per arrivare dopo lo sparo, vuol dire dare spazio a divisioni ed a iniziative che non portano lontano (basta vedere gli incontri di questi giorni); alimentare rivendicazioni sterili, che fanno il gioco di chi vuole la chiusura dell’ospedale e teme il confronto su proposte che hanno in sé progettualità e programmazione.
Chi continua a non capire questo non sa che opera per coprire i limiti di Giardino, del suo vicesindaco e della sua amministrazione, che si sono affidati alla parola di Michele Iorio, che sta lavorando per dare il colpo definitivo alla morte lenta del nostro ospedale, così come programmata da tempo. Larino Viva ritiene prioritaria questa premessa della richiesta di chiarezza perché solo così un comitato ha la possibilità di vincere e proiettarsi nel futuro. Non serve, anzi, diventa deleteria la pura e semplice rivendicazione della larinesità, soprattutto quando viene urlata o giustificata da ragionamenti che non hanno senso.
Il tifo, anche il più acceso, non aiuta a salvare l’ospedale. Invece, lo affossa definitivamente, proprio perché l’ospedale non è una squadra fatta di uomini che hanno bisogno di essere sostenuti per un maggiore impegno, ma una realtà che ha la necessità di programmazione e di progettualità, di politiche e di scelte, soprattutto nel momento in cui conta solo la possibilità di essere difeso e salvaguardato.

Giardino, continuando a far finta di non capire questo, deve sapere che va ad assumersi una responsabilità grave, quella della perdita dell’ospedale che condizionerà il futuro di questa nostra città, senza più forze per lottare domani in difesa del Tribunale e del proprio territorio. Per queste ragioni Larino Viva e i consiglieri dell’opposizione lo hanno invitato a fare quello che doveva fare da tempo: prendere in mano la situazione; coinvolgere l’opposizione e, con l’opposizione, i cittadini, le forze politiche e sociali, gli amministratori del circondario, l’Unione dei comuni; il sindaco di Termoli, per concordare tutti insieme una battaglia comune. Il solo modo per costringere Iorio a rivedere le sue decisioni e, comunque, a prendere in considerazione la proposta che apre al rilancio dell’ospedale e aiuta la sanità molisana ad organizzarsi per non sparire. 

Redazione Larino Viva
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