Un appello, però, caduto nel vuoto nel momento in cui chi, nella maggioranza, pur condividendone l’impostazione, non può esporsi per subalternità politica e chi, Sindaco e Vice Sindaco nonché assessore alla sanità, hanno ricevuto un preciso diktat: non disturbare il manovratore Iorio e i suoi piani perché tutto deve essere funzionale ad un disegno ormai molto chiaro e netto: l’ospedale di Larino agnello sacrificale del disastro della sanità regionale. Non a caso, l’intervento di Quici iniziava così: “….questa sera si è parlato di tutto e di più. Mancava la fame nel mondo ….e ..”.
Bravo assessore. Nessuno è bravo come lei a banalizzare con frasi fatte ogni ragionamento sensato e meritevole di approfondimento. Bravo da parte di quei consiglieri che sbuffavano da ore per l’ora tarda. Bravo anche – e lo sta facendo spesso – nel banalizzare le buone intenzioni del suo Sindaco Eppure la situazione drammatica dell’ospedale è sotto gli occhi di tutti e la realtà dei fatti va ben oltre le manifestazioni di piazza, i comunicati stampa di inconcludenti incontri, articoli scritti con il preciso intento di smontare l’impianto della proposta sulla Sanità di Larino Viva. La realtà dei fatti è che quello che doveva essere chiuso e trasferito in altri nosocomi è stato puntualmente fatto, mentre quello che veniva riconosciuto e da incrementare al Vietri rimane ancora e solamente scritto nelle deliberazioni del Direttore Generale e nelle dichiarazioni di qualche tempo fa dell’oggi Commissario Iorio. E allora c’è da coprire il fallimento, c’è da trovare un colpevole.
E chi può essere il colpevole? Iorio, il defenestrato Florio, l’amico Giardino, il fido Quici! Ma no! Il colpevole è chi “pratica lo sport di mettere il cappello su quello che fanno gli altri e vuole trasformare l’ospedale in un ospizio”. Che bello, il Vietri un ospizio. Viva l’ignoranza e la sufficienza. Sarebbe l’unico centro regionale di eccellenza geriatrica e riabilitativa. E vuoi vedere che forse si riuscirebbero a recuperare gli oltre 30 milioni di euro che il Molise è costretto a sborsare alle altre Regioni per la cosiddetta “migrazione passiva”? E vuoi vedere anche che si riuscirebbe ad ottenere il mantenimento di altre eccellenze? Costruire il futuro e rendere protagonisti, veri, i cittadini, quelli che non si lasciano incantare dalla demagogia, dalle furbizie, dai sotterfugi, dalla incapacità di interpretare il proprio ruolo, dal servilismo imperante. E’ questo il nostro auspicio per il nuovo anno che è alle porte. E se il Vietri si salva diventando un ospizio, noi siamo contenti.
Larino Viva