Equilibrio tra innovazione energetica e tutela locale al centro della conferenza stampa di questa mattina.
TERMOLI – Durante la conferenza stampa odierna, la consigliera comunale Marcella Stumpo e Pino D’Erminio di Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra di Termoli hanno espresso le loro osservazioni sul progetto “Eolico Offshore Molise”, in risposta all’avviso della Capitaneria di porto di Termoli del 15 dicembre 2023.
Marcella Stumpo ha sottolineato il sostegno del gruppo politico verso le energie rinnovabili, ponendo enfasi sulla ricerca di un equilibrio che consideri le esigenze delle comunità locali: “Il mio gruppo politico ed io personalmente siamo favorevoli allo sviluppo delle energie rinnovabili con un alto grado di compatibilità ambientale e sociale; tra queste, riteniamo che l’eolico, a terra ed ancor più in mare, sia la tecnologia con maggiori possibilità di sviluppo e minore impatto, sia ambientale che sociale. Ciò non toglie che l’implementazione delle tecnologie energetiche “verdi” non può essere indiscriminata e illimitata; occorre necessariamente ricercare e trovare un equilibrio tra la decarbonizzare del settore energetico e le esigenze delle comunità locali, presso le quali si insediano gli impianti energetici “verdi”; esigenze non solo economiche, ma anche di tutela culturale, del paesaggio e dell’ambiente (gli interventi ad inquinamento zero non esistono)”.
Inoltre, la Stumpo ha criticato l’approccio attuale nello sviluppo di progetti energetici, evidenziando la mancanza di una visione strategica a lungo termine e di un’adeguata programmazione.
Stumpo descrive la sua visione di Termoli come una “Terra di conquista”, dove soggetti esterni presentano “mega progetti” senza basi concrete. “Noi assistiamo alla calata di persone che arrivano in questa, che evidentemente è Terra di conquista, e presentano mega progetti, alcuni dei quali, come questo, basati su fondamenta piuttosto incerte”.
La sua critica non risparmia la mancanza di una visione a lungo termine per la città, né l’assenza di un progetto chiaro per il futuro energetico del territorio. “Non esiste un progetto di quello che deve essere in futuro il Molise dal punto di vista energetico, non esiste il calcolo di quello che serve, non esiste il momento di riflessione su quello che c’è, su quanto è servito, su quanto serve ancora,” ha affermato, sottolineando la gravità di questa carenza.
Inoltre, la Stumpo evidenzia il rischio che tali progetti rappresentano per i cittadini e critica il processo decisionale attuale. Sostiene che la discussione dovrebbe basarsi su una programmazione esistente e su obiettivi chiari, invece di accogliere il primo progetto proposto. “Si discute sulla base di una programmazione esistente, si discute sulla base di quello che io so di voler raggiungere“.
L’intervento della Stumpo continua: “In questo periodo si è parlato un po’ meno del progetto dell’eolico offshore. Dopo molte assemblee, molti momenti di incontro, il progetto come sapete è stato modificato, probabilmente anche in seguito alla decisa reazione, diciamo, della cittadinanza e di vari comitati oltre che delle forze politiche,” dichiara Stumpo, riferendo di un incontro presso la capitaneria di porto dove sono state presentate osservazioni integrate. La modifica più rilevante riguarda la rimozione della componente legata alla produzione di idrogeno. Tuttavia, Stumpo evidenzia che permangono le perplessità già espresse in precedenza. “Il progetto è stato completamente cambiato nel senso che è stata tolta, per esempio, la parte relativa alla produzione di idrogeno che era una grossa parte del progetto; rimangono le perplessità che avevamo già manifestato alla prima presentazione di progetto.”.
L’avvicinarsi delle elezioni solleva ulteriori questioni sul futuro energetico e politico della città. Stumpo sottolinea l’importanza di una transizione energetica seria e di una politica che guardi oltre l’immediato: “Io vorrei rimarcare a nome della rete della sinistra le nostre perplessità di carattere soprattutto politico e sentiamo ovviamente anche la necessità dato che, immediatamente, se da sinistra, specie da parte della sinistra radicale, vengono eccepita difficoltà quando vengono presentati progetti di questo tipo, arriva puntuale l’accusa: ‘Ecco non vi va mai bene niente, vi contraddico eccetera’. Nessuna contraddizione”.
La consigliera comunale ribadisce il supporto allo sviluppo delle energie rinnovabili, citando il Portogallo come modello e sottolineando che la discussione sull’energia deve includere anche il consumo e la cosiddetta transizione climatica. Critica poi la gestione attuale, menzionando l’inefficienza energetica degli edifici e la necessità di ridurre il traffico, promuovendo al contempo i mezzi pubblici elettrici.
Infine, la Stumpo espone la mancanza di programmazione politica nel settore energetico, evidenziando che la regione ha prodotto più energia di quanto ne consumi, principalmente da fonti rinnovabili. “C’è poi da rimarcare ancora una volta l’assenza totale di programmazione politica in campo energetico come in altri campi”.
Anche Pino D’Erminio, ha espresso preoccupazioni significative riguardo alla proposta rivista, evidenziando svariate problematiche legate all’impatto sul settore della pesca.
Il nuovo progetto, che D’Erminio definisce “giustamente nuovo” per le sue marcante differenze rispetto al precedente, vedrebbe una riduzione nel numero delle torri eoliche da 120 a 70, e dello specchio di mare coinvolto scenderebbe da 295 km quadrati a 219 km quadrati. Tale modifica, tuttavia, non mitiga le preoccupazioni di D’Erminio:
“Non è accettabile da parte nostra,” afferma D’Erminio, sottolineando che la riduzione proposta non risolve il conflitto con l’attività di pesca nell’area interessata. “Un’area di mare comunque enorme che si va a inserire in un’area in cui c’è un’altra attività di pesca”.
Critica la presentazione del progetto, che a suo dire sottovaluta l’importanza dell’area dal punto di vista della pesca. “Anzi forse uno dei pochi punti che hanno conservato del vecchio progetto,” dice D’Erminio, “perché allegano una mappa in cui si vede il traffico marittimo; sembra che la gran parte del traffico marittimo non interessi quest’area. È sbagliato di riferimento perché il riferimento non deve essere l’intensità di navigazione ma la intensità di pesca. Secondo noi un impianto eolico offshore nel nostro mare per come è combinato non dovrebbe andare oltre 100 km quadrati,” afferma, indicando la necessità di garantire accesso ai campi di pesca.
Termoli Bene Comune ha concluso la conferenza stampa con un appello per una pianificazione lungimirante e responsabile che permetta uno sviluppo sostenibile della regione, proteggendo al contempo il patrimonio territoriale e ambientale del Molise.