CAMPOBASSO _ L’assessore regionale agli enti locali, Salvatore Muccilli valuta in modo estremamente positivo la recente pronuncia della Corte Costituzionale in materia di finanziamento alle comunità montane. “Credo che la Corte-dichiara l’assessore-abbia fatto davvero giustizia, abrogando norme statali che avevano creato grandi difficoltà e incertezza nelle fondamenta stessa dei corretti rapporti tra istituzioni”. La sentenza 326 della Suprema Corte ha bocciato l’articolo comma 187 della legge 191 del 2009, quella che in sostanza sopprimeva i finanziamenti statali in favore delle comunità montane.
La Corte ha definito la norma irragionevole, in quanto non ha fornito alcuna necessaria indicazione su come gli enti montani avrebbero potuto onorare gli impegni presi grazie al concorso dello stato. “Su questo- continua Muccilli- più volte avevo manifestato tutte le mie profondissime perplessità.
Le comunità montane avevano sottoscritto dei mutui con il sostegno finanziario dello stato, derivante dal fondo nazionale ordinario per gli investimenti. La legge 191 semplicemente sopprimeva tale fondo, mentre i mutui ovviamente rimanevano. Va bene comprendere le ristrettezze della finanza pubblica, ma così si faceva carta straccia di qualsiasi corretto rapporto contrattuale e istituzionale. Sono contento quindi che la Corte Costituzionale sia intervenuta, anche perché un precedente del genere avrebbe comportato incertezza in ogni rapporto giuridico con il governo, a prescindere dalle stesse comunità montane.
“L’intervento della Corte ci permette di contare sulle risorse indispensabili per sostenere i rimborsi dei mutui. Ci continueremo ad impegnare anche per il ripristino di altre voci di trasferimento soppressi dalla 191– conclude Muccilli- ma ciò non vuol dire che non si debbano combattere gli sprechi o non si debba mettere mano ad un’organica riforma delle comunità montane e delle loro funzioni, come d’altronde la Giunta regionale sta già facendo. L’obiettivo rimane, una volta sanata questa vistosa e ingiustificata anomalia, quello definire una riorganizzazione ragionevole e logica degli enti montani e della loro funzione sul territorio”.