CAMPOBASSO _ 11 gennaio, la Corte Costituzionale si riunisce per decidere in merito alla legittimità costituzionale del referendum sulla legge elettorale. La sentenza dovrebbe arrivare entro giovedì. Un appuntamento importante per L’Italia dei Valori che, insieme con altre forze politiche, in poco più di un mese, la scorsa estate, ha raccolto oltre un milione e 200mila firme per abrogare quell’orrore democratico che il suo stesso ideatore, il ministro leghista Roberto Calderoli, ha chiamato ‘Porcellum’. Una legge (approvata nel 2005) con la quale il governo Berlusconi ha modificato le norme per l’elezione di Camera e Senato, introducendo tra l’altro le famigerate liste bloccate e il premio di maggioranza.

Due i quesiti referendari: il primo propone l’abrogazione in toto del ’Porcellum’, il secondo persegue lo stesso risultato con l’eliminazione di parti singole della normativa attuale. Grande l’attesa per il giudizio della Consulta e forte il dibattito che si è sviluppato nel Paese. Mobilitata anche la società civile: Articolo 21, Libertà e Giustizia, Move On Italia e Popolo Viola hanno promosso una fiaccolata per la democrazia e il referendum davanti alla sede della Corte Costituzionale. Antonio Di Pietro si è detto convinto che la Consulta non prenderà “una decisione politica” ammettendo i referendum, ed ha assicurato: “Rispetterò la decisione”.

Il leader IdV ha tuttavia sottolineato “che alcuni partiti avrebbero fatto a meno di questo referendum perché vorrebbero rilanciare il proporzionale o tenersi questo porcellum”. Mostra ottimismo il capogruppo IdV al Senato, Felice Belisario: “Noi riteniamo che in punto di diritto ci siano ragioni fondate per dare il via libera ai due quesiti referendari volti a cambiare la legge elettorale. 114 costituzionalisti di rango elevato hanno deciso, a ragion veduta, di sostenerne l’ammissibilità e anche l’ex presidente della Consulta, Zagrebelsky, lancia adesso un appello a favore del referendum. E’ l’unica strada per cancellare il Porcellum”, dichiara Belisario, e aggiunge che “l’IdV è contenta di due cose: anzitutto, della straordinaria mobilitazione popolare, un milione e 210mila persone che hanno sottoscritto il referendum; in secondo luogo, del fatto che un argomento come quello di cambiare la legge elettorale, che era blindato in una cassaforte senza chiavi, è stato messo alla luce proprio grazie a queste firme. Dobbiamo trovare un sistema elettorale che eviti le ammucchiate prima e dopo le elezioni, che consenta di conoscere bene e fin dall’inizio il programma di governo, la coalizione e chi ne sarà il leader. Bisogna fare in modo che queste scelte vengano prese coscientemente dagli italiani prima del voto, e non dopo dai segretari dei partiti. Altrimenti, ritorneremmo indietro anziché andare avanti. Le riforme – conclude Belisario – vanno fatte, ma bisogna impedire una riforma elettorale, come il Porcellum, scritto apposta per non consentire al centrosinistra di stravincere le elezioni. Errare è umano, perseverare, però è diabolico”.

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