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CAMPOBASSO _ In riferimento all’affissione nel Comune di Campolieto di un manifesto, firmato dal Sindaco e caratterizzato dal simbolo comunale, contenente una serie di affermazioni gratuite e prive di ogni fondamento in merito all’inserimento di Campolieto nel Collegio provinciale di Riccia che si configurano come una aggressiva polemica di tipo personale e propagandistico nei confronti dell’Amministrazione provinciale, si precisa quanto segue:
– In primo luogo appare quanto mai sconveniente l’uso della “carta del Comune” per una propaganda di tipo personale da parte del Sindaco;
– In secondo luogo va specificato che la rideterminazione dei collegi provinciali nasce per volontà del Governo Berlusconi che con apposita legge dispose il loro riassetto e la loro riduzione su tutto il territorio nazionale, tant’è che nella nostra provincia il numero dei consiglieri provinciali è stato ridotto del 20%, passando da 24 a 19.

In base a tale provvedimento normativo, l’Assise provinciale chiamata ad esprimersi in sede consultiva, dopo ampio ed approfondito dibattito che coinvolse nella maniera più democratica possibile tutti i Gruppi politici consiliari in data 4 maggio 2010 approvò all’unanimità dei consiglieri la proposta di riassetto dei Collegi provinciali, derivante giocoforza dall’ipotesi presentata dalla Prefettura di Campobasso ai sensi dell’art. 2, comma 184, della Legge 23 dicembre 2009, n° 191, successivamente sancita con apposito Decreto dal Ministro degli Interni Maroni.

In base a tali, inoppugnabili, dati documentali sarebbe bene che il Sindaco di Campolieto rivolgesse le proprie doglianze alle autorità di Governo competenti, tralasciando atteggiamenti inopportuni nei confronti di chi ha svolto unicamente il proprio dovere amministrativo ed istituzionale con la dovuta puntualità.