Se è vero che la popolazione dei piccoli Comuni è di 10 miloni di abitanti contro i quasi 60 dell’Italia, è altrettanto vero che essi svolgono una funzione di “governo” del territorio poiché controllano circa il 70% del territorio nazionale. Un territorio che – ricordo – è estremamente fragile dal forte rischio di dissesto idrogeologico. In questo contesto le trasformazioni imposte dalla legge Delrio potrebbero rappresentare un’occasione se utilizzate per valorizzare il sistema dei Comuni come centro istituzionale ed amministrativo delle autonomie locali.
I centri intermedi, come Larino, potrebbero riacquistare la loro funzione secolare e strategica di ente cerniera con ruolo di capofila nelle funzioni da gestire in forma associata. All’esito del Congresso, grazie ad una valutazione comune ad ANCI e ai contributi delle varie delegazioni regionali, LEGAUTONOMIE ha approvato un ordine del giorno in base al quale si ritiene che siano maturi i tempi per avviare un percorso unitario volto a rafforzare e riformare il sistema della rappresentanza delle autonomie locali al fine di costituire un interlocutore unico di tutti gli enti locali.
Il Congresso si è chiuso con la conferma del Presidente Nazionale Marco Filipeschi (Sindaco di Pisa e Presidente della Provincia di Pisa) e con l’elezione dei membri del nuovo Consiglio Nazionale Federale fra i quali siamo stati eletti in 3 in rappresentanza del Molise: Filippo Poleggi (Segretario Regionale Legautonomie), Marco Maio (Sindaco di Baranello) ed, infine, anch’io quale Sindaco di Larino.
Vincenzo Notarangelo