LARINO – L’altro giorno siamo andati a salutare il Presidente della Provincia, Rosario De Matteis, per capire le ragioni dell’accerchiamento al quale era stato sottoposto da una serie di attacchi, tutti provenienti da Larino, tutti riferiti alla nuova sede dell’Istituto Agrario. Ci ha detto che, in un recente incontro con il Sindaco di Larino, aveva dato tutta la sua disponibilità ad approfondire la questione e che era in attesa di un nuovo incontro per vedere come chiuderla nel migliore dei modi. Ci è giunta notizia che il Sindaco di Larino, rimasto muto in un recente incontro ristretto agli addetti ai lavori dell’Istituto sulle iniziative da prendere per il futuro dell’unico istituto agrario operante nel Molise, ha lasciato senza indicazioni il suo responsabile tecnico che, per non incorrere in un reato, come quello di omissione di atti d’ufficio, ha firmato per la realizzazione dell’edificio sui terreni vicino all’attuale sede.
Il Sindaco sapeva, ma ha ritenuto più giusto stare zitto lasciando esterrefatti i suoi interlocutori di qualche giorno fa. Larino Viva e i suoi rappresentanti, per quanto era nelle loro possibilità, si sono sempre battuti per una sede all’interno della Villa Petteruti, e per più di una ragione, non ultima quella della memoria di alcuni suoi componenti ex allievi che hanno frequentato e vissuto con gioia quei posti. Questo per dire (per quello che può valere il parere di un’associazione fortemente ancorata alla realtà che vive, larinese e molisana) che non siamo per niente d’accordo (non è la prima volta) con il comportamento del Sindaco della nostra città che ha pensato bene di lavarsi le mani, invece di prendere tutte le iniziative possibili per scongiurare una scelta sbagliata, non solo perché inadeguata, ma, anche, dispendiosa. Un’opinione, la nostra, rispettabile come quella del Sindaco.
Ciò che, però, a noi non torna, e non è la prima volta, è il suo atteggiamento e modo di fare che ricorda la peggiore politica o, se volete, i peggiori politici, che non hanno rispetto delle persone se non quando sono utili per il voto che possono esprimere. Siamo ancora in attesa di una risposta alla nostra lettera inviata poco tempo l’elezione del Sindaco e della sua amministrazione, delusi dai primi comportamenti che mostravano solo demagogia e tanta ipocrisia, in particolare l’atteggiamento, anche qui, da Ponzio Pilato sulla questione “Granmanze”, che rispecchiava quello del Vescovo che, pur avendo messo a disposizione i terreni del Seminario di Larino, di fatto, e per lungo tempo, ha sempre negato questa circostanza.
Oltretutto il Sindaco in questione è anche ex allievo e, come tale, chiamato a fare il presidente dell’Associazione che, non coinvolta da questa sua decisione, fa capire che per il Sindaco di Larino, ex allievo e tutt’ora Presidente (un altro più rispettoso di lui dei ruoli e dei compiti si sarebbe dimesso un minuto dopo la conferma della sua vittoria a Sindaco della nostra città), l’associazione è solo uno strumento per scalare il potere in una realtà dove il potere dà alla testa a molti soggetti.
Pensiamo a quanto è successo ultimamente per l’elezione del consiglio di amministrazione della Pro Loco, un’associazione di volontariato trasformata in uno strumento politico da persone che non hanno mai capito che anche la politica, come il mare, ha bisogno della bussola per essere vissuta e navigata. In questi casi si sente ancora più forte la mancanza di un’opposizione minimamente capace a svolgere il suo ruolo che è quello di stimolo a chi governa a fare e fare bene, altrimenti metterlo nelle condizioni di lasciare e tornare a casa per dare spazio a chi vuole sporcarsi le mani, e non lavarsele, per costruire percorsi capaci di rilanciare la nostra città e lo stesso Molise.
Larino Viva