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CAMPOBASSO _ L’aumento dell’Iva, che grava indiscriminatamente sulle famiglie e che comporta una diminuzione dei consumi, è soltanto la punta dell’iceberg. È l’osservazione del segretario regionale del Pd, Danilo Leva, che boccia l’operato dei governi regionale e nazionale, tacciati di miopia nei confronti delle reali esigenze del Paese. “In questo momento di recessione economica globale, anziché varare misure in favore della crescita e dello sviluppo, il governo regionale, come quello nazionale, non fa altro che aumentare l’imposizione fiscale. Completamente fallimentari – dichiara Leva – si sono rivelate le politiche economiche messe in campo dal Presidente Iorio in questi ultimi dieci anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti e possono essere tradotti in un’unica parola: spreco. Cui consegue una maggiore tassazione per i cittadini. Le imprese molisane hanno assistito ad una maggiorazione dell’aliquota Irap nella misura di 0,15 punti percentuali e dell’addizionale regionale Irpef di 0,30. E se l’Irpef, che nel 2001 era dello 0,90%, oggi ha raggiunto l’1,4%, per quanto concerne l’andamento dell’Irap vantiamo un primato nazionale negativo, con l’imposta che si aggira intorno al 4,97%.

Per non parlare dell’incremento delle accise su gas e benzina senza alcuna zonizzazione, o dei ticket sanitari. Con la sola manovra di bilancio, varata lo scorso luglio dal Governo Berlusconi, si è proceduto all’introduzione di ticket aggiuntivi sulla ricetta per l’assistenza ambulatoriale specialistica e all’imposizione del pagamento di ben 25 euro per il trattamento dei codici bianchi in Pronto Soccorso. In questo desolante quadro la politica ha di certo gravi responsabilità. Ed ecco che il Partito Democratico ritiene sia necessario archiviare questo modello di governo e agire da subito su due fronti: quello della crescita e quello della lotta alla precarietà. Il Molise deve tornare a crescere. Il Partito Democratico propone, ormai da tempo, la rimodulazione del Fondo per le Misure Anticrisi.

“I cinquantamilioni di euro, che ad oggi giacciono nei cassetti della Regione, – dichiara Leva – dovrebbero essere reindirizzati. Va attuata, innanzitutto, una politica fiscale diretta a introdurre automatismi negli investimenti, ossia meccanismi simili al credito di imposta per tutti coloro che fanno investimenti concreti per l’occupazione, eliminando di fatto l’intermediazione della politica. Va sostenuta l’internazionalizzazione delle imprese e la loro aggregazione. In una Regione, in cui i 2/3 del tessuto produttivo è costituito da piccole imprese, – evidenzia il segretario Pd – le stesse devono implementare le loro dimensioni, onde competere sui mercati globali. Una seria politica industriale resta, dunque, al primo posto. Bisogna saper orientare gli investimenti – afferma Leva – nei settori ad alto valore aggiunto. Costruire filiere dell’innovazione, in cui la ricerca abbia un ruolo propulsivo. Poi un’occupazione stabile. Innanzitutto sul piano concettuale: un’ora di lavoro a tempo indeterminato deve costare meno di un’ora di lavoro a tempo determinato. “Le risorse che provengono dal Fondo Sociale Europeo, – continua il segretario Leva – anziché essere utilizzate per il finanziamento di faraonici bandi di formazione, poco utili ai giovani molisani, potrebbero essere destinate alla stabilizzazione dell’occupazione, attraverso incentivi alle imprese, che trasformano i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. È un libro dei sogni? – conclude l’esponente del Pd – No, è solo voglia di cambiare, attraverso una politica più responsabile e meno spendacciona”.