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ROMA _ I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che: la situazione della Ittierre, in gestione commissariale ai sensi della cosiddetta «legge Marzano», sta assumendo tratti drammatici: alla rappresentanza sindacale unitaria aziendale è stato comunicato che il numero degli esuberi è molto più alto rispetto alla prima valutazione (da 350 a 500 unità sulle 834 attualmente presenti in organico); all’inizio dell’amministrazione straordinaria i commissari garantivano a tutti i dipendenti dell’Ittierre che l’azienda non avrebbe subito alcun ridimensionamento in termini di produzione e di occupazione.
In un secondo tempo si è parlato della necessità di collocare in cassa integrazione 350 dipendenti, senza utilizzare alcun criterio organizzativo-professionale per la valutazione di chi dovesse andare in cassa integrazione; ora si mettono in cassa integrazione guadagni 500 lavoratori, mentre – affermano i lavoratori – i commissari inseriscono in organico figure professionali, stipulano e rinnovano contratti di lavoro a tempo determinato, senza attingere tra i quasi 850 dipendenti Ittierre; tutto ciò senza che ci sia stato mai un confronto su un piano industriale a nessun livello; attorno all’azienda molisana operano oltre 1.500 dipendenti, diretti e dell’indotto, impegnati in decine di laboratori sparsi sull’intero territorio regionale; da tale situazione non poteva non derivare un diffuso allarme sociale, che ha trovato come portavoce, oltre alle maestranze direttamente coinvolte, le forze politiche e quelle sindacali, circa le prevedibili ricadute negative sull’occupazione e sul reddito di centinaia di famiglie molisane, nonché sull’intero sviluppo della regione Molise; per questo l’Italia dei Valori ha presentato, fin dal febbraio 2009, diversi strumenti di sindacato ispettivo per sollecitare un intervento del Governo in merito alla grave crisi dell’azienda Ittierre di Pettoranello del Molise e del suo indotto; il Governo aveva assicurato all’epoca un suo intervento per garantire l’occupazione ed il reddito dei lavoratori interessati; i commissari straordinari hanno nei mesi scorsi diffuso l’avviso pubblico che avvia la procedura di vendita, con l’obiettivo di uscire dall’amministrazione straordinaria.

La gestione straordinaria riguardava sia la società capogruppo It holding spa, sia diverse società controllate. Alla procedura di vendita sono interessati anche i marchi di proprietà, vale a dire gruppo Ferrè e Business unit Malo, oltre alle licenze del gruppo Ittierre; sono giunte – secondo la stampa locale – una decina di proposte di acquisto, ma con un organico ridotto rispetto a quello attuale; si è costituito un comitato dei lavoratori della Ittierre che chiede, oltre alla salvaguardia dei livelli occupazionali, interventi per il rilancio del settore tessile molisano con proposte credibili, di non vendere i marchi e di conoscere il piano industriale; come sottolineato dalle organizzazioni sindacali, la rilevanza della vertenza esige la costituzione di una task-force da insediare presso il ministero dello sviluppo economico per salvaguardare l’occupazione ed il tessuto produttivo molisano; sarebbe auspicabile per evitare di perdere posti di lavoro nella situazione richiamata l’utilizzo dei contratti di solidarietà -: quali iniziative intenda assumere il Ministro interpellato al fine di favorire la messa in opera di un piano di rilancio dell’azienda che salvaguardi una parte decisiva del tessuto produttivo del Molise e l’occupazione delle maestranze. (2-00618) «Di Pietro, Di Giuseppe, Donadi, Cimadoro, Porcino, Paladini». (16 febbraio 2010)

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