Leo Luigi
Leo Luigi

TERMOLI – Ha lasciato il servizio dopo tanti anni vissuti con la divisa da Polizia municipale Luigi Leo, andato in pensione con il “benestare” di tutti i suoi colleghi che gli hanno riconosciuto rigore professionale, capacità e grande affetto. A Luigi Leo, infatti, i Vigili urbani di Termoli hanno voluto dedicargli una poesia dopo una parte della vita trascorsa insieme sulla strada tra controlli ed operazioni condotte sul territorio. Luigi Leo ha svolto il suo dovere di agente municipale senza mai lamentarsi ed oggi, appesa la divisa al chiodo, si dedica alla famiglia a cui è stato da sempre molto legato.

Questa la poesia scritta dagli amici e colleghi di servizio.

Un Ricordo
Per noi allora bambini, indossava stivali, occhiali e guanti.
Era il terrore dei motorini, ci multava  tutti quanti.

In divisa, a piedi o in moto, me lo ricordano anche i miei amici.
Dei vigili urbani era il più noto, ci fermava perfino in bici.

Anche in piazza Monumento, quando alle quattro si giocava a pallone.
Dal nulla spuntava e in un momento, tutti scappavano in gran confusione.

Se la marmitta faceva rumore, 12 mila era l’ammenda.
Se avevi truccato il carburatore, poteva arrivare anche a trenta.

Se ti vedeva sfrecciare veloce, o in due persone sulla vespetta:
“Fermi, stop” – gridava a gran voce, ed eri preda della sua paletta.
“Ueee !!! Ragazzini dove correte”, – ci diceva con tono severo.
“Questa divisa non la vedete? Son più cattivo dell’uomo nero.

Ma non temete non vi farò del male, ma solamente un bel verbale”.

E fu allora che si sparse notizia, chi sarà mai questo signore?
Dovremo usare un po’ più di furbizia, dovremo fare un po’ più d’attenzione.

Ma quale furbizia, e quale attenzione, era per noi diventato un tormento.
Occhio stai attento maledizione, riusciva a beccarci in qualsiasi momento.

E fu cosi che tutti d’accordo, i termolesi allora bambini
gli misero un nome me lo ricordo, per riconoscerlo sui cinquantini.

Attento alla macchina, occhio al pedone, alza i tacchi in tutta fretta
mantieniti forte sul califfone, dietro l’angolo ci aspetta Barbetta
!!!

Ecco Barbetta, e il soprannome, del vigile urbano da noi tanto temuto.
Ma oggi Luigi lo chiamo per nome, dopo averlo ben conosciuto.
Sono lontani gli anni ottanta, quando eravamo ragazzi ribelli.
Oggi di anni ne ho quasi quaranta, e mi conservo i ricordi più belli.

Tra questi ricordi c’è anche Luigi, o se preferite chiamarlo Barbetta.
Siam diventati due buoni amici, e tra noi due ci si rispetta.

E per concludere questa breve poesia, dedicata al maresciallo della municipale Ascanio, Elena, Michela e Alina ti fanno gli auguri

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Tony Cericola
Web designer, videomaker, editore, copywriter e blogger. Da quando è nata internet mi occupo di costruire strategie digitali per le aziende. Il mio lavoro consiste nel trovare un punto di contatto creativo tra il mondo digitale, dei social media e gli obiettivi dell’azienda, costruendo un piano strategico ed editoriale. È importante individuare gli strumenti giusti, il budget e i canali media a disposizione per non disperdere le energie.

2 Commenti

  1. Auguri Leo
    Che bella filastrocca ti hanno dedicato… Io invece, dei tuoi 40 anni circa passati con la divisa, ti dedico un pensiero… “Nonostante le centinaia di multe e i tanti nemici che ti sei fatto, anche loro devono ammettere che sei stato onesto, simpatico, personaggio coerente e cordiale” Ricordo con piacere la tua spensierata collaborazione con la tua famiglia in un indimenticabile Carnevale di qualche anno fa. Caro Leo buon riposo e goditi la pensione.
    Basso Caruso

  2. mi ricordo quando mi hai sequestrato il bravo di fronte al comune…in 2 senza casco e non fa niente se conosco tuo padre,anzi mo’che lo vedo t’acconcio io mi hai detto!!!quanto ti ho odiato quel giorno,30 gg senza motorino in piena estate…ad un ragazzino di 16 anni è come toglierli l’aria!!a ripensarci oggi invece sorrido ed ho tanta nostalgia di quegli anni…buona pensione varve’,sicuramente hai lasciato un ricordo indelebile in un’intera generazione di termolesi