TERMOLI _ C’e’ un’Italia che si sforza di far prevalere le ragioni di condivisione, di unita’, di liberta’, di modernizzazione, che vuole scommettere sul futuro, ed un ‘Italia (fortunatamente numericamente e culturalmente molto piu’ depressa) che pensa invece di legittimarsi alimentando un clima di contrapposizione, di contrasto, spesso di odio. C’e’ l’Italia dei Napolitano che pretende “rispetto e pieta’ per tutti i caduti”, anche per “…chi ha combattuto dalla parte sbagliata” e c’e’ un’Italia intollerante e meschina che si nasconde dietro i fischi, le contestazioni, che non consente il confronto democratico o, come e’ successo a Roma, addirittura la partecipazione del Sindaco alle celebrazioni della Liberazione. Bene ha fatto il Presidente del Consiglio a collegare idealmente la data del 25 aprile del 1945, anniversario della liberazione dal nazi fascismo, con la caduta del muro di Berlino di 20 anni fa, proprio per sottolineare, partendo da questi due eventi della storia contemporanea, la necessita’ della costruzione di un vero “ sentimento nazionale unitario”.

Le celebrazioni del 25 aprile 2009 impongono alla classe politica di far prevalere l’Italia della liberta’, della modernizzazione, della condivisione , un po’ come ritrovare lo spirito che ha guidato i padri costituenti della repubblica a credere e scommettere sulla ricostruzione morale e materiale di un Paese che usciva dalle macerie della grande guerra. Quei padri nobili che con visione lungimirante hanno consegnato alla storia di questo Paese uno dei documenti di piu’ alto valore etico, democratico, giuridico che il Mondo intero conosce: la nostra carta costituzionale.

E mi piace sottolineare che quel richiamo alla costruzione di un “sentimento nazionale unitario” il Presidente del Consiglio lo ha fatto parlando ad Onna tra le macerie del terremoto , perche’ come nel 1945, proprio su quelle macerie si misurera’ la effettiva capacita’ della nostra classe dirigente di ritagliare all’ Italia un futuro di prosperita’ ,di liberta’ e di benessere. Ma mi spiace francamente dover sottolineare la approssimazione e la superficialita’ di chi, come l’on. D’Alema, difronte alla coraggiosa e difficile scelta del Governo di spostare in Abruzzo la riunione del G8, portando cosi’ alla ribalta del Mondo intero la volonta’ di riscatto e di futuro di quella Regione e dell’Italia, ha risposto con la supponenza di chi non ha argomenti, che “qualche stufa elettrica nelle tende” sarebbe stata piu’ utile. Questa considerazione mortifica chi l’ha proferita, oltre che le Istituzioni di cui e’ stato alto interprete fino a qualche anno addietro. E se questo e’ …il migliore, non oso pensare al resto.

Avv.Oreste Campopiano
Segr.Reg.Molise N.PSI – PDL
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