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ACQUAVIVA COLLECROCI _ Sabato 16 Gennaio,vigilia del Sant’Antonio Abate,ad Acquaviva(CB) si è svolta la tradizionale tradizione di festeggiare il santo allestendo un grande fuoco con la legna nel centro della piazza antistante il municipio e la vicina chiesa. Presenti tanti abitanti ma non solo poichè questa ‘festa’ richiama tante pesone anche da Ternoli,Larino,Castelmauro.
E non è l’unica, ad esempio anche Castelmauro rievoca il santo,anche se i fuochi sono diversi mentre ad Acquaviva ne troviamo solo uno, grande,che è stata anche la scusa per stare tutti insieme. Acquaviva infatti è nota per le sue capacità organizzative e ludiche,come il consueto veglione del’Epifania il 5 Gennaio di ogni anno che richiama folla da tutto il Molise. Le feste in Molise erano state chiuse dall’Epifania…ma sono invece riniziate con questa,che apre il periodo di carnevale antecedente la Pasqua. Dunque ci si è divertiti tanto,c’era infatti una band che suonava in piazza canzoni italiane e balli di gruppo,inoltre c’è stata in prima serata anche una degustazione di salsicce per premiare la piu’ buona con tanto di giuria scelta. Altro momento topico è stata la benedizione, all’inzio, del fuoco da parte del parroco, seguita dall’intonazione dei canti popolari in dialetto,italiano e croato eseguiti con lodevole maestria dal gruppo di cinque membri ‘I Girasoli blu’,sempre pronto ad allietare il pubblico che li segue con passione nei momenti delle tradizioni popolari e del folklore locale. Il gruppo era vestito secondo il colore antico locale e cioè con la consueta ‘cappa’ dei pastori e non mancavano le fisarmoniche,le nacchere,il tamburello oltre ad altri strumenti tipici di Acquaviva e dintorni. Inoltre, nelle case adiacenti alcune vecchiette si sono adoperate con fusi antichi e con il tombolo per rendere ancora piu’ caratteristica e bella la festa del paese. Intanto,nel mentre tutto questo avveniva, il fuoco è bruciato lentamente diventando sempre piu’ piccolo,attorno ad esso molti dei presenti si sono seduti per riscaldarsi dato il freddo incipiente. Contestualmente le signore ed altri organizzatori hanno distribuito bevande,carne di maiale appena ucciso ed esposto in piazza,salsiccia,formaggio,ceci,peperoncini arrosto e altro,per passare il tempo insieme cantando,ballando in piazza e mangiando in compagnia.
Davvero l’atmosfera durante tutta la serata è stata magnifica e goliardica,e alcuni ci hanno anche raccontato l’origine della festa,nata quando prima di uccidere il maiale lo si faceva girare per le abitazioni in cerca di cibo per farlo ingrassare,da qui l’usanza poi di girare per le case a chiedere legna e cibo per la serata,in occasione della’conviviale’ tutti insieme accanto al fuoco acceso in onore del santo. La ciliegina sulla torta è stata poi l’apparizione verso le undici e mezzo di sera, del santo,con il diavolo ed altri personaggi,che hanno chiesto l’offerta alla folla per poter pagare la band e tutto il necessario ad organizzare la festa piu’ bella, importante e caratteristica del paese.
Non resta dunque che viverci ancora queste tradizioni molisane nel corso di quest’anno,cosi’ come arriveranno e riaspettando con ansia i fuochi di l’anno prossimo in quel di Acquaviva!
E non è l’unica, ad esempio anche Castelmauro rievoca il santo,anche se i fuochi sono diversi mentre ad Acquaviva ne troviamo solo uno, grande,che è stata anche la scusa per stare tutti insieme. Acquaviva infatti è nota per le sue capacità organizzative e ludiche,come il consueto veglione del’Epifania il 5 Gennaio di ogni anno che richiama folla da tutto il Molise. Le feste in Molise erano state chiuse dall’Epifania…ma sono invece riniziate con questa,che apre il periodo di carnevale antecedente la Pasqua. Dunque ci si è divertiti tanto,c’era infatti una band che suonava in piazza canzoni italiane e balli di gruppo,inoltre c’è stata in prima serata anche una degustazione di salsicce per premiare la piu’ buona con tanto di giuria scelta. Altro momento topico è stata la benedizione, all’inzio, del fuoco da parte del parroco, seguita dall’intonazione dei canti popolari in dialetto,italiano e croato eseguiti con lodevole maestria dal gruppo di cinque membri ‘I Girasoli blu’,sempre pronto ad allietare il pubblico che li segue con passione nei momenti delle tradizioni popolari e del folklore locale. Il gruppo era vestito secondo il colore antico locale e cioè con la consueta ‘cappa’ dei pastori e non mancavano le fisarmoniche,le nacchere,il tamburello oltre ad altri strumenti tipici di Acquaviva e dintorni. Inoltre, nelle case adiacenti alcune vecchiette si sono adoperate con fusi antichi e con il tombolo per rendere ancora piu’ caratteristica e bella la festa del paese. Intanto,nel mentre tutto questo avveniva, il fuoco è bruciato lentamente diventando sempre piu’ piccolo,attorno ad esso molti dei presenti si sono seduti per riscaldarsi dato il freddo incipiente. Contestualmente le signore ed altri organizzatori hanno distribuito bevande,carne di maiale appena ucciso ed esposto in piazza,salsiccia,formaggio,ceci,peperoncini arrosto e altro,per passare il tempo insieme cantando,ballando in piazza e mangiando in compagnia.
Davvero l’atmosfera durante tutta la serata è stata magnifica e goliardica,e alcuni ci hanno anche raccontato l’origine della festa,nata quando prima di uccidere il maiale lo si faceva girare per le abitazioni in cerca di cibo per farlo ingrassare,da qui l’usanza poi di girare per le case a chiedere legna e cibo per la serata,in occasione della’conviviale’ tutti insieme accanto al fuoco acceso in onore del santo. La ciliegina sulla torta è stata poi l’apparizione verso le undici e mezzo di sera, del santo,con il diavolo ed altri personaggi,che hanno chiesto l’offerta alla folla per poter pagare la band e tutto il necessario ad organizzare la festa piu’ bella, importante e caratteristica del paese.
Non resta dunque che viverci ancora queste tradizioni molisane nel corso di quest’anno,cosi’ come arriveranno e riaspettando con ansia i fuochi di l’anno prossimo in quel di Acquaviva!